1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Io sono nata in Sicilia, in una famiglia di nobili origini. I miei erano proprietari terrieri e sono cresciuta a contatto con la terra. Sono stata educata secondo principi conservatori della tradizione, dei valori, della religione, della famiglia. Sono figlia unica, ho dedicato la vita allo studio, alla religione, alle origini della mia famiglia, alla filosofia e alla filologia. Poi la vita basata su questi principi, ha avuto il suo corso: l'amore, il lavoro, la famiglia. Ho conseguito due lauree: una in Lettere Classiche e una in Teologia.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I Promessi Sposi per la profondità delle riflessioni, molti romanzi di Dostoevskij per l'analisi attenta della coscienza nel conflitto bene/male, le tragedie di Vittorio Alfieri di difficile imitazione per la potenza emotiva e per l'esaltazione della libertà, l'Eneide di Virgilio per conoscere la grandezza di Roma, la pietas, l'eleganza e la bellezza nei tratti squisitamente femminili di Didone, il romanzo 'Cuore' di De Amicis per insegnare l'amore e il rispetto. Le letture dovrebbero essere opportunamente guidate da un adulto.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che tutti ormai siamo indirizzati verso il digitale, inoltre per avviare i giovani alla lettura penso sia molto valido. Il libro cartaceo è una scelta di pochi, fa parte del nostro patrimonio da conservare, da custodire, ma perde ogni giorno valore per i più, soprattutto per le giovani generazioni, perché tutti viviamo una nuova realtà tecnologica e digitale, socialmente accettata. Quindi la comunicazione deve servirsi di questi nuovi canali.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura si impara e si perfeziona nel tempo come tecnica, ma la scrittura come comunicazione di un pensiero penso sia presente in ogni uomo. Chiunque può essere un potenziale scrittore, dipende poi dalle condizioni e dalle circostanze di vita individuali.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sono stata spinta a scrivere questo libro dalla volontà di volere comunicare agli altri la mia nuova presa di coscienza, la mia consapevolezza, la mia idea per cui non si può accettare più la violenza quotidiana ai danni degli animali, creature innocenti e indifese, vittime dello strapotere umano. L'uomo in questo ambito agisce in nome della cultura, dell'abitudine, del piacere, del denaro e soprattutto dell'indifferenza e dell'ignoranza e ingannando quasi sempre i bambini. La potenza dell'uomo in questo settore è una viltà accettata dai più come normalità. Per me tutto questo non ha una logica, tanto più se visto alla luce della tecnologia moderna e naturalmente dei principi morali propri dell'uomo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Scrivere, secondo me, permette ad una persona di comunicare con l'anima di un'altra persona senza intermediari, senza limiti, senza obblighi. Chi scrive sente l'esigenza di comunicare qualcosa, chi legge ascolta questo richiamo e, nei casi più fortunati nasce una simbiosi, una unità incredibile. È il modo più bello per parlare con chi si va d'accordo senza conoscersi, perché lo spazio e il tempo sono limiti, scrivere è parlare fuori dal tempo e dallo spazio in una dimensione di vera sintonia. Nessuno è obbligato a leggere. Scrivere è parlare in silenzio all'anima dell'altro. Io spero di far giungere al lettore il mio messaggio d'amore per gli animali, creature senzienti da amare, silenziosi compagni di viaggio, non oggetti di cui servirci. Non chiedo di condividere il mio pensiero. Chiedo di comprendere il mio pensiero, chiedo di capire i miei sentimenti. Il rispetto del pensiero altrui senza comprensione può diventare spesso distacco, indifferenza.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Da sempre sognavo di scrivere, ma questo sogno era un desiderio che ogni giorno affidavo al tempo, al domani, senza scadenze, senza progetti, senza realtà. Poi, un giorno il mio desiderio di fare qualcosa per gli animali mi ha fatto decidere di scrivere e pubblicare qualcosa. Ma non sapevo come fare, a chi rivolgermi e così anche questa volta mi abbandonai al nulla. In questo vuoto totale della mente, mentre ero al computer mi apparve una pubblicità: qualcuno mi diceva che poteva pubblicare un mio libro, era la BookSprint Edizioni. Non ci credevo. Così il vuoto prese forma. Il mio sogno, nel momento in cui non lo inseguivo più, era diventato realtà.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
No, non direi un episodio, piuttosto posso parlare di un camminare insieme con la Casa Editrice; sono stata sorretta da tutta l'equipe della Booksprint che mi ha dato costantemente forza, anche sul piano umano, in modo incredibile.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai.
10. Il suo autore del passato preferito?
Tanti, ho studiato letteratura e ho letto molti autori. Ognuno ci dice qualcosa in un preciso contesto storico. Uno scrittore è la voce del tempo che si ferma e prende forma in uno scritto. La scelta è difficile, io amo la filosofia… quindi Leopardi, oppure Petrarca, ma anche Svevo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo sia un ritornare bambini, essere cullati da una voce narrante che ci 'costringe' amorevolmente all'ascolto. Decisamente positivo.