1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mettere sulla carta: pensieri, azioni, emozioni, fa realizzare una magia che permette al corpo di liberarsi e condividere una gioia che dà piacere anche a chi legge.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Una storia che potrebbe capitare a chiunque e apprenderla è doloroso quanto viverla, ma, la tenacia e la fantasia danno risvolti positivi, che liberano la realtà e allora bisogna condividerla questa storia, per dare l'opportunità ad altri di trovare la strada giusta per riprendersi la vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dare voce a tutte le persone che non hanno il coraggio di affrontare la realtà e vivono nella sofferenza senza pensare a se stessi, senza trovare un equilibrio tra quello che danno e ciò che ricevono: "il rispetto". Addomesticati sin da piccoli ad accettare senza ribellarsi, allora, bisogna riprendersi la vita e riprogrammarla da adulti seguendo il proprio io.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo era già lì, era già chiaro ancora prima del racconto, di questo racconto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta sarei io a scrivere fantastiche avventure, avendo molto tempo a disposizione e tanta fantasia.
Ma se proprio devo scegliere porterei con me Cesare Beccaria con "Dei delitti e delle pene" , per confrontare con lui cosa è giusto e cosa no, oppure la saggezza di Osho, da non escludere Gandhi, sarei proprio in buona compagnia, anche se sono sempre con me anche quando sono sola, ma questo è il mio segreto.
6. Ebook o cartaceo?
La carta è ciò che mi appassiona di più, il libro di carta va assaporato, va vissuto, diventa parte del mio intelletto, questo non succede con l'ebook anche se penso che sia più pratico, specie se vorresti molti libri con te.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Per caso, ho colto un'opportunità, spero che si realizzi ciò che ho in mente: aiutare le persona a riuscire a conoscersi meglio di ciò che pensano.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Quando percepisco che i valori della vita sono tutti sballati e che la violenza sulle donne continua senza sosta, non solo fisica ma molte volte anche psicologica allora bisogna fare qualcosa. Ormai siamo tutti condizionati e stressati da ciò che abbiamo intorno, non capiamo come uscirne, allora bisogna agire.
È come se avessimo la testa sporca di fuliggine e continuassimo a grattarci, e non capiamo che basterebbe lavarsi bene.
Lavare "lo sporco della vita" ci fa stare meglio.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande emozione, spero di svegliare l'amor proprio di tante persone.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mentore medico, che, passo dopo passo è riuscito a far ritrovare la vera vita che m'appartiene, cercando di accogliere quella bimba rimasta sola dentro di me che non ha potuto vivere la sua infanzia, l'adolescenza, la maturità di donna.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante spero non diventi una "favola della buona notte" e che non interferisca sulla concentrazione mentre si guida, per cui, preferisco la carta.
Ma se sento il bisogno di evadere seduta in poltrona o sdraiata sulla spiaggia, allora sarebbe molto intrigante.