1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata e cresciuta ad Agrigento. Studio Mediazione linguistica all'università di Palermo ed è da quando avevo sei anni che sogno di diventare scrittrice.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi piace scrivere soprattutto la sera.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Domanda difficile, sono fin troppi... direi Kundera, la Merini, Zafón.
4. Perché è nata la sua opera?
Nasce dalla volontà di dare un ordine a tutte le poesie sparpagliate nei miei quaderni, di renderle un corpus coerente.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo. In ciò che scrivo è sempre presente l'ombra del mio passato, di ciò che ero e ciò che ho vissuto.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non esiste evasione, per me, che non si immerga prima in un racconto di ciò che mi fa scappare.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutta me stessa.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Chiunque mi abbia lasciato un pezzetto di sé.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una delle persone più importanti della mia vita.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Potrebbe.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un ottimo strumento.