1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre stato per me il passaggio segreto verso un mondo lontano. Lo scrivere è come il viaggiare, ti trasporta oltre, altrove, guardare fuori dal finestrino di un'auto, dall'oblò di un aereo, e immaginare le vite delle persone che abitano nelle case, nei palazzi, nelle città che hai davanti.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo che sarà la domanda che molti si faranno leggendolo... In realtà nulla, a parte il luogo dell'anima di Ananke, che ho voluto fosse Maratea, e il nome della Nonna, che è quello della mia nonna materna, Franca, a cui ho dedicato anche il racconto. Ecco forse il nome della protagonista, un mio desiderio era dare a mia figlia, il nome Ananke, ma poi ho desistito... Penso che un domani mi ringrazierà...
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Credo che quando si decide di scrivere un libro, si decide di mettere a nudo una parte del proprio io. Scrivere “I Sassi vuoti” è stato come regalare una parte di me, a qualcun'altro, senza pensare a quanto il testo potesse piacere o meno, ma pensando soltanto a quanto mi facesse stare bene scriverlo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La realtà, è che il libro, è stato scritto in funzione del titolo. Qualche anno fa, con un amico, parlavamo di nomi da dare ad un gruppo musicale, il nome "I Sassi vuoti", mi piacque talmente tanto che per scherzare dissi " Se scrivo un libro lo intitolo così!"... A distanza di anni, devo ringraziare questo mio amico.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
È una domanda troppo difficile, non saprei scegliere nessun libro e nessuno scrittore. A volte scelgo quali libri leggere in base al momento che sto attraversando nel quotidiano...
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi. Il cartaceo per me resta il top, ma la comodità dell'ebook è ormai risaputa, poter avere una raccolta di libri a cui attingere ovunque!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non credo di essere una scrittrice, sono soltanto una persona che ha deciso di mettere su carta pensieri che altrimenti sarebbero rimasti solo miei, e sono certa che nella vita condividere sia fondamentale.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce, come dicevo prima, dal titolo. Cosa sono i sassi vuoti? Ho iniziato a pensare a quello che potrebbero fare dei sassi vuoti, per un attimo ho immaginato il non dolore, sarebbero sassi che non fanno male. Da lì è partito tutto. I personaggi, i luoghi, i fatti, tutto immaginato, tutto pura fantasia, cercare di dare un'anima al tutto non è stato semplice e non sono certa di esserci riuscita...
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sinceramente? Ancora non lo so, mi sembra ancora tutto così irreale!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia migliore amica... Sapevo che sarebbe stata nuda e cruda nel dirmi cosa ne pensava...
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
I grandi Classici, sono stati trasmessi per anni alla radio, avvicinando alla letteratura un pubblico sempre più vasto. L'audiolibro è un modo per avvicinare quelle persone che pigramente si accostano al settore librario. Credo sia un'opportunità per molti scrittori di dare un senso diverso alle proprie opere, rendendole interattive, coinvolgenti, forse maggiormente chiare.