1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è da tempo diventato una sorta di sfogo personale, quasi come fosse l’unico mio mezzo a disposizione per esprimermi, mi fa sentire libera, lo scritto e la musica sono le uniche cose che in tutti questi anni mi hanno fatta sentire veramente viva.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Quasi tutto è reale, non scrivo molto di cose che non mi appartengono, mi ispiro a tante cose, a tante persone, e non riesco ad essere falsa in ciò che scrivo, spesso scrivo metafore che forse possono essere anche incomprese ma a me non importa, io so che ciò che scrivo è parte di me e della mia vita, e credo che non ci sia nulla di più bello nell’essere reali in ciò che facciamo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Tutto è iniziato spontaneamente, creavo aforismi personali che non condividevo con nessuno, poi ho iniziato a capire quanto erano importanti per me quindi, perché non scrivere direttamente poesie dato che adoravo giocare con le parole? Quindi l’ho fatto, ho scritto canzoni e poi poesie, per me significa molto tutto ciò. E come se stessi riuscendo a fare qualcosa.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stato difficile, il mio libro partiva dalla poesia Inferno e l’ho finito con il paradiso, perciò ci stava molto bene come titolo del libro, suonava carino, ci sta anche un gran significato dietro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sì amo romanzi, ma se dovessi scegliere qualcosa da portare con me un posto deserto è ovvio che sceglierei poesie, in particolare scrittori come Walt Whitman, Emily Dickinson, Sylvia Plath, John Keats e altri... mi hanno ispirata molto.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
E presto per me per parlare di carriera ho 16 anni, ho tantissimi piani per la testa, sono confusa ancora però penso che una passione è una passione e non puoi fare altro che andare avanti e credere in ciò che fai, mi piaceva scrivere, ho scritto, chissà che succederà poi.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce da tantissime folli emozioni messe insieme, scoppiate poi, si sono scoppiate e quindi questo è ciò che ne è venuto fuori, per scrivere bene bisogna essere veramente pieni e vuoti allo stesso tempo, morti ma allo stesso tempo vivi, non bisogna aver paura di ciò che diranno i lettori, questa è la mia vita, se non ti piace chiudi il libro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Più o meno soddisfazione, non pubblico questo per i soldi, voglio solamente far capire a molte persone che dopo la notte può esserci il giorno.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sinceramente non ricordo, ho fatto leggere poesie sparse a miei amici che mi hanno sostenuta da subito e li adoro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sembra buona.