1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Genova. Ho sempre avuto un mio diario segreto. Annotavo ciò che accadeva durante la giornata. Avvenimenti belli o meno belli.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il mattino.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Dacia Maraini. Nata a Firenze come mia madre. “Bagheria”, uno dei suoi romanzi autobiografici mi è molto caro, in ricordo di mio marito nato in questa città.
4. Perché è nata la sua opera?
Un fatto doloroso della mia vita, ha risvegliato in me il desiderio di mettere per iscritto i miei sentimenti.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
L'ambiente in cui si cresce plasma il carattere. Crea l’uomo del domani, assorbendo tutto ciò che lo circonda, in maniera positiva o negativa. Sono cresciuta ultima di una famiglia numerosa. Anni felici, quelli della mia infanzia e gioventù. Con il passare degli anni mi sono resa conto di quanto sia stata fortunata.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Quasi tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì. Gli occhi di mia nipote.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso di sì. Ma il piacere di sfogliare e leggere un libro non tramonterà mai.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia molto utile per gli studenti e in altri settori lavorativi.