1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata e cresciuta a Bosa, una piccola città del centro-nord della Sardegna.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono tanti i libri che consiglierei, ma al primo posto posiziono certamente "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee, subito seguito dalla "Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak (ma potrei continuare per ore).
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
In questo argomento mi presento come "conservatrice": non amo l'eBook, ritengo che un libro si debba vivere toccandolo, accarezzandone e divorandone le pagine, sottolineando o appuntando un pensiero nel margine, sentendo il suo profumo. Era inevitabile che la tecnologia invadesse anche la letteratura e la sua modalità di diffusione, ed è chiaro che l'eBook possieda molte comodità (riguardo al peso, per esempio, al costo, allo spazio occupato nella nostra borsa). Ma finora ho sempre preferito una libreria piena ad un tablet.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è entrambi: è necessario un colpo di fulmine, un'idea sotto la doccia, un pensiero sulla metro. Secondo me è lì che inizia un libro. Ma una scrittura impulsiva deve accompagnarsi anche ad una grande cura, ad una attenta opera di revisione, che secondo me rende straordinarie e geniali certe opere.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Mi ha spinta la voglia di rivelarmi, di mostrare ciò che sono e che voglio essere. Mi ha spinta la voglia di mettermi in gioco, senza pensarci troppo, senza avere paura. Intraprendo questo percorso con tanta voglia di imparare e conoscere.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei che le mie poesie riuscissero a evocare nella mente del lettore delle immagini, dei ricordi, che lo facciano partecipare e vivere con me quell'attimo descritto dalla mia poesia. Vorrei che, chiudendo quel libro, rimanesse persuaso di aver letto qualcosa che parli anche di lui.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Scrivere è sempre stato un sogno, che ho tenuto nel cassetto nascosto da occhi e giudizi indiscreti, ma già da bambina mi entusiasmava e mi appassionava.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo la prima poesia che ho scritto; ricordo la naturalezza e la spontaneità con le quali iniziavo a comporre, alla ricerca del mio ritmo, del mio linguaggio e dell'obiettivo che volevo raggiungere. Non mi aspettavo di raggiungere un traguardo del genere, e proprio per questo rivivo quel momento di semplicità e ingenuità con molto piacere.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho pensato più volte di lasciarlo chiuso nel mio cassetto, ma sono contenta di non esserci riuscita.
10. Il suo autore del passato preferito?
Credo sia impossibile per me riconoscerne uno solo, ma un autore che ultimamente mi affascina è Gabriele D'Annunzio.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non sono molto favorevole all'audiolibro: abbiamo necessità di leggere, di poter rileggere, di capire, di riflettere su un'immagine (capita anche di distrarsi o di confondersi) e l'audiolibro in questi casi è, a mio parere, un ostacolo.