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BookSprint Edizioni Blog

03 Nov
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Intervista all'autore - Lorenzo Quaglieri

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ciao sono Lorenzo, qui nel mio paese mi chiamano "lollo", siamo in pochi ma ci conosciamo tutti, il paese è Arpino, un gioiello nel mezzo dell'Italia. Così con i miei amici, frequentando bar, vita di gruppo, squadra di calcio, siamo cresciuti insieme; una bellissima famiglia alle spalle, con la nonna che cucina ogni domenica per tutti e due bellissimi cani, Pluto e Fiocco. Tra il Liceo classico e la scelta di continuare gli studi in ingegneria sono stato legato molto alle passioni e ai sentimenti che provavo, tanto da innamorarmi di una ragazza speciale che mi ha dato l'input per poi scrivere questo racconto così da poter ricordare per sempre quel piccolo tempo che è stato.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento che preferisco, ma ogni attimo è buono per appuntare sulla mia agendina pensieri, esperienze o emozioni che poi di tanto in tanto rileggo e che magari mi fanno poi cominciare a ricordare storie o a scriverne.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
A dire la verità non sono un gran lettore, ho letto al massimo una decina di libri, Madame Bovary di Flaubert il migliore, ma in compenso sono un grandissimo fan del cinema, mi piacciono tutti i tipi di storie e di generi, film colossal, cult, passeggeri insomma qualunque esso sia purché mi racconti delle storie e dei personaggi. Questo mi riempie molto le ore di tempo libero, mi appaga e mi affascina.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Come detto sopra, è stato più uno sfogo dopo una delusione, per poter far rimanere sempre impressi quegli attimi vissuti tanto belli, così da poterli tenere sempre a portata di mano, anche quando leggendoli tra molti anni mi faranno fare solo un sorriso.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Più che formazione letteraria, la mia è una formazione generale, come detto sono un appassionato di cinema quel tanto che basta per potermi districare nella materia; suono il pianoforte e strimpello la chitarra ma tutto in maniera superficiale e per hobby; gioco a calcio da 18 anni e il calcio ricopre molto spazio nella mia vita; amo le materie umanistiche e non le faccio mai scappare via, ma mi sono gettato nel campo scientifico nella carriera universitaria; frequento molti locali della mia zona e ho quindi conosco, so di un bel po' di persone. Insomma tutto questo fa parte della mia formazione. Senza scordare la mia casa e la mia famiglia.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Se non scrivo anche solo frasi, aneddoti, accostamenti di parole è come se non avessi risolto a pieno qualche situazione, allora, una volta messe su carta queste parole, è come se le avessi fissate e posso quindi andare avanti con un altro pensiero o con un'altra cosa da fare. Un'evasione ma anche ciò che vedo.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è scritto quello che è successo, raccontato ovviamente dal mio punto di vista, il che vuol dire che è solo uno dei tanti che ne possono nascere leggendo questo racconto.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
In generale no, perché ero io tra me e me che dovevo scrivere di quei ricordi, nessun altro provava o mi poteva sostenere con le emozioni che provavo; erano uniche, erano i mie sentimenti.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona che lo ha letto è stata una mia amica speciale che mi ha abbracciato e che poi mi ha dato il via per poter farlo arrivare poi alla protagonista del racconto.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io credo che il cartaceo non bisogna mai perderlo di vista, il libro è quello, la definizione di libro parla di pagine da sfogliare con le mani. L'ebook è una grandissima opportunità e tecnologia che può aiutare e facilitare questa arte, ma secondo me avrà sempre un ruolo in secondo piano rispetto all'inchiostro.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In realtà non l'ho mai provato quindi non potrei dare una mia opinione, sarebbero solo supposizioni non concrete.
 


 

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Sabato, 03 Novembre 2018 | di @BookSprint Edizioni

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