1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere rappresenta una delle espressioni poliedriche del mio carattere. Mi è sempre piaciuto descrivere, annotare o trascrivere eventi e fatti salienti che mi hanno interessato e coinvolto. Alcuni dei racconti che ho scritto in precedenza ero solito donarli agli amici in occasione delle ricorrenze natalizie. L’emozione principale che ho provato nello scrivere questo libro è stata il rivivere quegli avvenimenti con grande intensità e immutato fervore.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sicuramente molto poiché sono stato anch’io partecipe degli avvenimenti narrati.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me ha rappresentato la volontà e la consapevolezza di cimentarmi in qualcosa a cui ambivo da tempo alla quale non avevo mai riservato il giusto spazio dovendomi dedicare in ambito professionale a problematiche completamente diverse.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
É stato abbastanza semplice e alquanto elementare, tale scelta rivela la sintesi del libro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Premetto di essere molto indeciso nella scelta dell’autore dal quale attingere il romanzo da leggere. La mia incertezza è motivata dal dover scegliere tra due scrittori coetanei, simbolo della tradizione stilistica del Novecento. Entrambi pietre miliari della letteratura contemporanea mondiale anche se molto diversi caratterialmente tra loro, ambedue appartenenti alla “Lost Generation” e vin-citori dei rispettivi Premi Nobel per la letteratura: Ernest Hemingway e John Steinbeck. Se mi trovassi su quell’ipotetica isola a crogiolarmi e rilassarmi al sole sceglierei sicuramente un romanzo di Hemingway per l’eleganza e la linearità dei testi. Se invece la mia esperienza la dovessi vivere da naufrago opterei per un libro di Steinbeck stante la caparbietà e la spigolosità dei suoi personaggi.
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo. Sono un lettore di vecchio stampo con una libreria personale che raccoglie diversi libri di pregio i quali variano dalla letteratura, alla storia, all’arte che consulto in continuazione anche se è da tenere in debita considerazione questa nuova tendenza di offrire opere in formato elettronico indubbiamente più a buon mercato.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Inizialmente quasi per divertimento. Poi, dopo un’attenta riflessione dovuta alle mie esperienze professionali che mi permettevano di avere un contatto quotidiano con una moltitudine eterogenea di persone, gli innumerevoli viaggi fatti in lungo e in largo per l’Europa, gli Stati Uniti, i Caraibi e infine i miei hobbies preferiti che mi hanno anch’essi permesso di viaggiare, mi sono reso conto di avere molti argomenti da cui attingere, contenuti e soggetti sui quali scrivere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea nasce dal riportare con fedeltà su carta fatti e avvenimenti accaduti non di recente e archiviati nella memoria dei protagonisti. L’aneddoto è legato alla volontà di riportare con dovizia di particolari quanto accaduto senza trascendere in fantasticherie parabolane additate da alcuni boriosi partecipanti.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É una gran bella soddisfazione vedere pagina dopo pagina il proprio lavoro trasformarsi in qualcosa di concreto paragonabile a una costruzione che mattone dopo mattone si trasforma in manufatto.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il libro è ancora intonso, non è stato aperto né letto da alcuno. Mi aspetto comunque delle critiche, che mi auguro siano costruttive, a causa dell’argomento trattato.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che, come ogni novità, necessiti del tempo per essere apprezzata nella maniera dovuta. Nonostante tutto non la reputo dello stesso valore e della stessa validità con la quali si sfoglia un libro pagina dopo pagina, sino alla fine.