1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Caserta.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ciò che inferno non è! (Alessandro D’Avenia).
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che siano necessari i libri cartacei.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È un colpo di fulmine.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di parlare dell’uomo... e soprattutto la necessità di cominciare le mie riflessioni sulle possibilità di inclusione dei poveri nella nostra società ormai globalizzata e non attenta ai più deboli.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Essere attenti “all’altro”... e comprendere i lati positivi e negativi della globalizzazione.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho preso coscienza piano piano nel corso della vita.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
L’esperienza di volontariato presso il carcere minorile di Nisida.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No.
10. Il suo autore del passato preferito?
Martin Buber.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa essere utile.