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27 Set
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Intervista all'autore - Maria Serena Giordano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura per me, è la cura ad un presunto o evidente malessere psicologico. Nel mio caso, scrivere è la formula concreta per scaricare la tensione. Scrivere mi permette di alleggerire i momenti difficili, di renderli un nuovo punto di partenza. È l'unica soluzione per il mio ricominciare.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto. Ogni passo, ogni pensiero è la rappresentazione del mio vissuto. È un crescendo di emozioni che mi hanno portata alla libertà.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è principalmente un percorso personale. Ha rappresentato la mia vittoria contro ogni paura, ogni conflitto interiore. È la forza dell'essere umano che costantemente vive alti e bassi. Questo libro rappresenta la forza che ho avuto (e che mi auguro di continuare ad avere) per ritrovare me stessa.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Assolutamente no. La scelta del titolo è venuta fuori in maniera naturale. Nasce prima di tutto dalla mia passione per Alda Merlini, la poetessa che rappresenta al meglio il mondo degli Aforismi. Per rendere il titolo un po' più allegro e se vogliamo spensierato, devo ringraziare mia sorella Florinda, che supportandomi ogni momento in questo percorso, ha messo in evidenza la sua ironia, dando un risvolto più simpatico al libro. Il titolo è una sua idea.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non ho dubbi su questo. "Folle, folle, folle di amore per te" di Alda Merini. È il primo suo libro che ho letto. Sono molto legata alle sue scritture. Mi aiuterebbe ad affrontare ogni imprevisto e ogni momento di solitudine. Be, poi porterei anche il mio, per ricordarmi che della solitudine ne ho fatto il mio punto di forza.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, ovviamente. Avere tra le mani il frutto di un lavoro vero e genuino, è di gran lunga più emozionante.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La voglia di scrivere è sempre stata un punto fermo nella mia vita. Ho iniziato a scrivere in maniera più frequente quando ho affrontato un periodo un po' complesso. Avere paura, sentirsi sbagliati per troppo tempo, innesca nella mente un processo di autoconvinzione al disagio. Questo mi ha portata ad imbattermi faccia a faccia con l'ansia. Tutto sembrava inutile. Poi un giorno ho deciso di prendermi per mano e salvarmi.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce appunto dal mio volermi salvare da ogni tipo di paura. Ho iniziato un percorso di psicoterapia, dove ho messo a nudo tutti i miei pensieri, le mie insicurezze. Con l'aiuto della dott.ssa Emanuela Soleti, a cui devo tutta la mia gratitudine e stima, sono riuscita a far tesoro della sua immensa professionalità e custodire ogni suo insegnamento. Questo libro racconta appunto, come da un momento buio, é sempre possibile prenderne il meglio e trasformarlo in oro.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione immensa. È mostrare a tutti i propri sacrifici affinché per qualcuno questo possa diventare un esempio. Nel mio piccolo, cerco di incoraggiare tutti coloro che si sono momentaneamente persi, invitandoli a non abbattersi, perché per quanto una situazione possa essere difficile, rinascere si può. Ecco, io sono rinata.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima in assoluto è stata mia nipote Antonella, molto simile a me. Amo i suoi giudizi, è una ragazza molto intelligente. Ha solamente 16 anni, ma per me rappresenta la maturità.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una bella scoperta per il mondo letterario, ma io sono legata al passato. Amo la forma cartacea di ogni libro. L'interpretazione è sempre troppo personale.
 
 
 

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