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BookSprint Edizioni Blog

12 Set
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Intervista all'autore - Pietro Virzi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Montescaglioso (Matera), quindi sono cresciuto e ho passato la mia adolescenza tra una Matera in espansione e il suo circondario, la profonda provincia del Sud.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ce ne sarebbero diversi, ma "Il barone rampante" di Calvino è un'opera che può produrre una bella catarsi, a quell'età.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Cartaceo e eBook dovrebbero completarsi a vicenda, in realtà. Trovo quindi giusto che sempre più opere escano in entrambe le vesti.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
É qualcosa che ti prende nel modo giusto proprio quando non la si cerca ad ogni costo. Per quello che scrivo io è un impegno e responsabilità di dire il vero cercando di decodificare i fatti. Ma non è troppo distante dalla vita e i problemi quotidiani, anche su di essi sviluppiamo dentro di noi una narrazione, anche se spesso non la rendiamo così esplicita come avviene nella scrittura.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Cercare di capire, innanzitutto per me stesso, come sono andate le cose, quindi comunicarlo senza sovrastrutture o inutili velature ideologiche. Questa è un'opera completamente, totalmente post-ideologica, ed è unica in questo per la tematica trattata, indipendentemente da come la si giudica nel suo valore letterario.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Più che un messaggio, un appello e un invito a coltivare questo tipo di interessi, ciascuno con i tempi e le possibilità a lui proprie.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non era un sogno nel cassetto, non come fare il tennista o l'astronauta ????...ma ricordo che qualche volta mi è stato detto (per provocazione, chissà...) che da grande avrei forse scritto.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Le mie prime visite sul sito, mi hanno permesso di comprendere anche il connubio tra luogo stesso, struttura nota come Casa Rossa o Scuola Agraria e il territorio circostante con i suoi residenti. Pareva quasi che la gente mi parlasse di un luogo naturale, perenne, immobile come il paesaggio e le sue colline.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Questo no: lo scritto ha preso forma da un elaborato più ampio, motivato da finalità didattiche e strumentali alla ricerca documentaria, però ho pensato che forse non sarebbe mai stato pubblicato come singolo saggio.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho un preferito in assoluto. Tuttavia preferisco citare un autore che certamente non è il mio preferito e purtuttavia mi ha metodologicamente influenzato come Raul Hilberg, per la ricostruzione dei fatti attraverso una meticolosa, accanita caccia ai documenti.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io sono un audiolettore, lo trovo pratico e utile. In generale non so quanto possa incidere nel futuro ma lo vedo al momento più come accompagnamento e valido supporto al cartaceo che come sostituto al 100% .
 
 
 

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Mercoledì, 12 Settembre 2018 | di @BookSprint Edizioni

1 COMMENTO

  • Link al commento Pietro Virzi inviato da Pietro Virzi

    Ho appena riletto questa mia intervista. In tutta onestà, a 3 mesi di distanza mi stupisco del modo in cui l'ho rilasciata, in primo luogo per la sinteticità, quasi lapidarietà delle risposte, dei miei pensieri. Non sempre è un pregio; nei saggi storico-filosofici un certo linguaggio corre il rischio di essere scambiato per una sorta di approssimazione nell'affrontare i fatti, se non adeguatamente suffragato da documenti e adeguati riferimenti. Ma vi è una ricerca della lapidarietà anche in alcune sezioni di questo mio libro: l'obiettivo è comunicare al lettore l'idea del "fatto storico" in esame nella sua immediatezza e senza noiosi fronzoli o, peggio ancora, pericolose sovrastrutture ideologiche.

    Lunedì, 03 Dicembre 2018 10:47

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