1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Gianluca Staffoli, vengo da Trapani e frequento il liceo artistico. In realtà non ho mai deciso di diventare scrittore ma è venuto un giorno a casa cercando di sfogare tutti i miei pensieri affollati nella mia mente, e da quel pezzo di carta è nato “Accade”.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Decisamente la notte, che è il momento che mi trasmette tranquillità; sono nella mia cameretta con la musica e la tastiera del computer e butto giù tutte le mie storie.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Camilleri.
4. Perché è nata la sua opera?
È nato tutto da un accumulo di pensieri ed emozioni incastrate dentro di me, attraverso “Accade” sono riuscito a raccontare una parte della mia vita che non ero in grado di raccontare a nessuno in quel periodo, questo libro mi ha dato la forza di continuare a credere e a sperare.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo. L’adolescenza e i suoi problemi hanno influito tantissimo nella stesura di questo libro, c’erano dei momenti in cui aggiungevo parti perché ero più carico di emozioni e momenti in cui le tagliavo perché non mi sentivo quella persona che descrivevo nel libro.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un modo per raccontare la realtà, c’è sempre un pizzico di realtà in tutto ciò che scriviamo, io ad esempio ho preso spunto dalla mia storia reale costruendo così “Accade”.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Diciamo che il personaggio “Lorenzo” è molto simile a me, sempre in ritardo su tutto, impacciato, insomma i personaggi fanno parte di me, ogni personaggio ha una mia caratteristica nascosta, e chi mi conosce bene appena leggerà si accorgerà di questi particolari.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
I miei genitori, mi hanno dato la forza di continuare a scrivere anche in momenti delicatissimi.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre Loredana, che si è commossa non appena ha finito di leggere.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, l’ebook è un buon conducente per la scrittura in futuro, ma niente e nessuno può battere il profumo dei libri cartacei, quelli rimarranno per sempre.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’Audiolibro penso sia un grande passo avanti per il mondo della lettura, secondo me può essere d’aiuto a chi è poco voglioso di leggere.