1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Gabriela Muresan, ho 43 anni e da 17 anni vivo in provincia di Verona insieme a mio marito e mia figlia. Ho trascorso la mia infanzia in un piccolo paese della Transilvania, dove ho scoperto da giovanissima il magico mondo dei libri di quale mi sono innamorata perdutamente. Il giardino sulla collina, i boschi, le montagne erano i miei posti preferiti dove portavo sempre i miei carissimi amici libri perdendo la cognizione del tempo... Amavo e amo profondamente la natura e ho imparato da piccola ad avere un profondo rispetto per ogni forma di vita, piante e animali. Tengo tanto a sottolineare che la mia infanzia è stata davvero magica! Amo il mio lavoro ed è stato proprio un progetto sulla danzaterapia che mi ha spinto a scrivere.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi dedico alla scrittura di solito la sera, nel momento più tranquillo della giornata che mi permette di lasciare fluire la creatività.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Lucinda Riley.
4. Perché è nata la sua opera?
Avevo scritto il primo racconto ispirandomi molto alla natura con la quale sento una profonda connessione. L'obbiettivo era di creare un percorso creativo di educazione e avvicinamento alla natura, conoscendola, rispettandola ed imparando a stare insieme in armonia, ascoltando le proprie emozioni. La danzaterapia in collaborazione con un laboratorio creativo ci ha dato la possibilità di vivere questo racconto rendendolo speciale e finalizzandolo a una rappresentazione. Il secondo racconto che porta in un mondo molto magico, insegna a stare insieme nella diversità, a non lasciarsi ingannare dalle apparenze, a non giudicare l'altro, ma ad essere comprensivi, curiosi per potersi stupire delle nuove scoperte. Anche questo racconto sarà trasformato a breve in una rappresentazione.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi che il contesto sociale ha influito molto nella mia formazione letteraria. Partirei dai miei carissimi nonni che sono stati guide preziose nella mia infanzia, nella scoperta e nella conoscenza della natura e degli animali. I miei genitori e tutta la mia famiglia che mi hanno sempre lasciato la libertà di esprimermi e mi hanno sempre insegnato l'amore e il rispetto.
L'ambiente nel quale sono cresciuta, semplice ma ricco di valori, tradizioni e soprattutto amore, nel quale potersi muovere libero e senza paura, sulle strade, esplorare i boschi, correre e giocare sulle colline è stato fondamentale.
La mia formazione professionale- sono laureata in Pedagogia Sociale e diplomata in danzaterapia- e tutte le persone che hanno contribuito ad essa; sento di ringraziarle profondamente per aver "nutrito il seme e averlo aiutato a crescere".
Il mio lavoro che amo tanto. Lavoro con persone molto speciali che mi permettono ogni giorno di vivere esperienze ed emozioni nuove dandomi la possibilità di portare a loro la mia opera e viverla insieme in modo creativo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è raccontare la realtà in un modo magico, che porterà il piccolo o grande lettore ad emozionarsi e stupirsi e una volta finito di leggere i racconti il suo sguardo potrà comprendere meglio il nostro meraviglioso mondo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi che tutto quello che ho scritto lo sento profondamente parte di me. Ho vissuto l'emozione in ogni frase che ho scritto. Mi sono sentita ogni personaggio del racconto viaggiando in questo mondo magico.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Più che una persona, sono stati gli stimoli della danzaterapia metodo Maria Fux che sono stati fondamentali ispirandomi e portandomi a esprimere la creatività anche attraverso la scrittura.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un carissimo amico scrittore, che mi ha incoraggiata molto a continuare a scrivere. Però, tengo a precisare che mentre scrivevo lo leggevo a mia figlia. La sua opinione è stata molto importante per me.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Forse sono un po' antica, ma spero tanto che il libro cartaceo ci sarà sempre. Niente non è paragonabile, secondo me, al profumo di carta di un libro nuovo o vecchio, tenerlo tra le mani e sfogliarlo e lasciarsi emergere dentro per scoprire un nuovo mondo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro mi piace molto e per me è una meravigliosa possibilità di scoprire, per esempio per chi non riesce leggere per vari motivi o per chi viaggia ecc., un mondo raccontato in un libro.