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14 Ago
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Intervista all'autore - Gaetano De Rosa

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere è lasciare un'impronta di un'emozione, di un avvenimento particolare infatti con la poesia si fotografano tanti istanti come con una canzone importante. Ogni volta che si leggono e sempre un rivivere le emozioni che si sono afferrate con quelle poche parole. Infatti con delle parole che vado a rileggere incontro momenti del passato anche molto remoto. Ad esempio "In un lampo" ricordo i miei 17/18 anni in campeggio dove era facile avere una storia di ciondoli come le chiamo quelle dell'epoca con molta nostalgia e tenerezza.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Tantissimo perché gli spunti, le ispirazioni vengono da lì. Quanti di noi viviamo in continuazione delle situazioni che diventano surreali ma vere, originali. Osserviamo in continuazione, leggiamo giornali, sentiamo notizie straordinarie che diventano nostre con tutto l'amore di belle parole che immortalano anche solo due occhi, una persona che si immagina come possa essere dandole vita attraverso un piccolo testo. Una vacanza al mare , una bella giornata spensierata, una guerra lontana, un incidente dove perde la vita un giovane o una giovane, un litigio con una persona cara, delle incomprensioni che allontanano, delle ami, dei ricordi che riaffiorano, tante cose che sono amore immenso per la vita, per un mondo più giusto, tutto è amore. Basta vederlo con quegli occhi e con quel cuore.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Credo di averlo già fatto. É l'amore per ogni cosa perché ogni cosa è vita, è fede, è giustizia, è speranza non solo per una donna. Io guardo il mondo con gli occhi dell'anima, dal lato dei misteri, lo guardo oggi come quando avevo 20 anni, è uguale . È cambiato ma è sempre lo stesso. La famiglia può tradire, come una donna, un amico. Può tradire la politica, possono tradire le idee tanto adulate. Però l'amore per un nuovo inizio c'è sempre almeno nelle parole. L'amore può essere anche una battuta d'arresto quando poi rinasci e voli in alto sulle ali della fantasia e di una tua verità.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

É stata semplice. Ho raccolto alcune delle mie parole d'amore quindi volevo parlare d'amore in senso lato, più largo del termine. Io credo nell'amore che utopisticamente renderebbe il mondo un paradiso. É troppo elementare per essere vero, infatti non ci crediamo e ci facciamo tutti del male.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Io amo i concetti concreti senza troppi giri di parole quindi poesie. Dei grandi Leopardi, Carducci , Ungaretti, Quasimodo, Montale... tutti fino ad Alda Merini che negli ultimi anni mi sta prendendo molto. Poi ci sono i grandi cantautori in primis De Gregori per l'iniziale ermetismo e dolcezza dei testi e musica, poi Guccini, De Andrè, Vecchioni, il primo Pino Daniele e Venditti, Gaber. Ecco per me le loro sono tutte canzoni d'amore.
 
6. Ebook o cartaceo?

Cartaceo devo averlo sul comodino, sul tavolino. Mi basta aprire una sola pagina e leggerne una.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non sarei né scrittore né poeta ma uno che scrive come dico spesso. Ho iniziato scrivendo nei miei diari come tutti. Poi ho cercato di articolare le idee ma molto di getto e senza pretese. Sono parole intime, a volte molto personali. Avrei voluto cantarle però ho continuato a scriverle soltanto, a rileggerle per diletto soltanto per emozionarmi a tratti.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Nasce come una raccolta non poteva essere diversamente, ho riordinato le mie "cose" e sono nate varie raccolte. Questa ne è una. É stata la prima. Però l'artefice di questa pubblicazione è stata la mia ultima figlia, Federica, che il Natale scorso mi ha regalato questa raccolta stampata che rimaneva sempre in giro per leggerne , come ho detto prima, una pagina fino a questa vera pubblicazione sempre spinto da mia figlia.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È una bella emozione. È una cosa tua indipendentemente dal suo valore che per te è unico e impagabile.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Le mie figlie e mia moglie che in grandissima parte apprezzano le mie parole. Per ora nessun altro, infatti non so della reazione di chi lo leggerà, mi incuriosisce molto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Nel mio caso penso non sia un'ottima idea anche per la brevità e la condensazione di questo libro. In altri casi ovvero per i romanzi dove le storie su molto più lunghe l'idea potrebbe funzionare. Però il libro è il libro.

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