1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Lo scrivere è fermare emozioni e pensieri per inzupparli nell'anima ed assaporarne il ricordo come fa un sommelier con un bicchiere di buon vino, magari per condividere sentimenti e impressioni che ci colorano la vita.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il continuo esercizio di prendere appunti per emozioni provate ed esperienze vissute fa sì che ogni poesia mi si presenti come un cortometraggio che riflette attimi della mia vita che a me piace ricordare. Immagini e personaggi restati in me impressi si rianimano con dolcezza ed ironia anche quando l'evento nella realtà è stato vissuto come una dura prova di vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Nei miei 75 anni ho accumulato esperienze, superato prove anche in circostanze terribili (la guerra , la distruzione della casa, la mancanza di mio padre, la faticosa ricostruzione familiare, gli studi spesso affrontati in condizioni di estrema difficoltà e precarietà), ma fede e speranza non mi hanno mai lasciato come anche la forza d'animo. Oggi scrivo perché figli, nipoti e chi mi è vicino possano ricordarlo conservando con la fiducia un pizzico di ironia anche verso se stessi. Questo è il significato delle mie raccolte di poesie e pensieri e quindi anche di questo particolare libretto.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho la fortuna di poter vantare amici carissimi in tutte le regioni della nostra Italia.
Con essi mi piace condividere emozioni e pensieri. É questo che mi ha portato ad esporre i miei sentimenti con poesie nate di getto in lingua napoletana anche con un testo nella comune lingua italiana. Da ciò il titolo del libretto: “Pensieri in double face”. Da ciò anche la copertina con i due vassoi l'uno con delicatezze partenopee, l'altro con dolcezze tipiche di varie regioni.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non ho alcun dubbio: la Bibbia. É l'unico libro che offre un quadro completo dell'umanità con le infinite sfaccettature e gradazioni di vizi e di virtù di gioie e di dolori, di odio ed amore, di affetto e di disprezzo, di giustizia e del suo contrario di delusione e di speranza. Insomma un libro che non fa sentire soli.
6. Ebook o cartaceo?
Questa è una scelta affidata alle preferenze soggettive e variabili dei lettori , alle loro abitudini ed alle condizioni occasionali in cui possono trovarsi. Il libro come oggetto suscita seducenti ricordi anche estetici e di arredo, ma anche abitudini personali ed atteggiamenti individuali. L'E-book di converso, per la facilità di trasporto e consultazione accompagnata dalla multifunzionalità dei dispositivi, si addice sia all'intensa vita dell'uomo moderno ed occidentalizzato che alla solitudine del "pastore errante in Asia".
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La vocazione ed il piacere di scrivere viene da lontano. Ho iniziato a 9 anni in poi, amici ed insegnanti mi hanno spronato fino a farmi partecipare al concorso di poesie del liceo che mi valse la prima targa che ancora conservo. Non ho mai pensato ad una carriera artistica anche se mi ha lusingato l'apprezzamento ricevuto in vari concorsi di poesia ed il constatare che le piccole raccolte dei miei versi suscitano emozioni e condivisioni.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non ho scritto romanzi, finora, preferisco la poesia che nasce dall'osservazione e dall'analisi di emozioni, sentimenti, percezioni e ricordi. Posso raccontare come è nata la poesia "Il mercato". Nel corso di una passeggiata con amici nella splendida cittadina di Rovereto ci trovammo con i bambini nel mezzo del mercato. D'improvviso una piccola del gruppo, anche lei napoletana, si rivolse perplessa alla nonna per esclamare con un tono sorpreso: “Nonna, ma questo è un mercato silenzioso!”
In effetti i mercati rionali napoletani sono molto vivaci e chi vi è abituato non può che restare sorpreso di fronte alla composta disciplina che caratterizza quelli trentini. Quell'osservazione così spontanea mi suggerì l'idea della poesia citata.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Può sembrare strano, ma io provo una sensazione di timidezza e rispetto come dinanzi ad un bimbo appena nato. Così accarezzo la copertina, per quanto semplice possa essere; apro il libro, lo sfoglio con affetto… e sorpresa , pagina per pagina. Vado all'indice per scorrerlo ripetendo i titoli e comincio a leggerlo come se non lo conoscessi ......
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Devo dire che ho la fortuna di condividere con mia moglie oltre mezzo secolo di vita in cui siamo riusciti a coniugare l'esercizio di professionalità diverse con gli interessi personali, culturali e familiari senza perdere la capacità critica e di ascolto. Pertanto mi è sempre piaciuto sottoporle i miei scritti sia per la sua pazienza, sia per la sua indiscutibile professionalità in materie letterarie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il buon imprenditore ha il dovere di esplorare le offerte dei nuovi strumenti da utilizzare e di individuare nuove nicchie di interessi da sfruttare. Ritengo che quella dell'audiolibro sia una seducente sirena. É molto difficile catturare l'attenzione del lettore con tale mezzo. L'empatia con il testo può disperdersi facilmente, tornare indietro per riflettere sulle parole e riassaporarle con l'audiolibro richiede una dimestichezza con lo strumento che impaccia la riflessione e distrae il pensiero. La possibilità di disporre di attori capaci di non stancare nel corso della lettura di un romanzo comporta una valutazione economica molto attenta come pure la scelta dei possibili fruitori. Certo l'esperienza radiofonica può farci riflettere diversamente. Ma sull'argomento occorre una particolare prudenza.