1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una splendida cittadina siciliana, Vittoria, in provincia di Ragusa, la provincia più a sud d’Italia. Questa città ha sempre basato la sua economia sulla laboriosità ed inventiva della sua gente contadina, e sull’agricoltura si è sviluppata fino a diventare la città più ricca della provincia più ricca della Sicilia. Gli anni ‘60 e ‘70 hanno visto svilupparsi le colture in serra e fino agli anni ‘90 la crescita economica era vertiginosa. La stessa cosa, per certi versi, è successa nella cultura e nello sport. La città è cresciuta a ritmi frenetici e l’abusivismo, edilizio e non solo, purtroppo, l’ha fatta da padrone. E ora Vittoria paga il caro prezzo del mancato rispetto di molte norme e quello, ancora più caro, della globalizzazione che ne ha bloccato la crescita economica nonostante i cambiamenti colturali e imprenditoriali che si sono avuti.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento particolare. Quando mi succede di “sentire” qualcosa di particolare, un fatto, un pensiero, un’emozione, comincio a scrivere i versi e se non posso farlo subito cerco di memorizzarli fino a quando posso scriverli. Una volta scritto non cambio più nulla. Se sono a casa scrivo direttamente sul quaderno, altrimenti prendo il primo foglio qualunque che poi ricopierò sul quaderno. A volte mi capita anche di svegliarmi in piena notte o alle prime luci dell’alba con una nuova poesia che “sento” in testa. Poi, di tanto in tanto, le riporto tutte nel mio pc. Ma conservo sempre tutti i quaderni con tutti i manoscritti.
3. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Perché è nata la sua opera?
All’inizio (parliamo ormai di oltre 40 anni fa) era come scrivere il diario da tenere nascosto a tutti. In tanti, in gioventù, lo fanno. Solo che io lo scrivevo in versi. Di tanto in tanto ne leggevo qualcuna, le meno personali, agli amici. A tanti piacevano. Con l’avvento di internet mi hanno spinto a pubblicarne alcune, quelle che reputavo non troppo personali. I primi giudizi sono stati lusinghieri e così mi convinsi a renderne pubbliche altre. Sul web se ne trovato tante. Poi ci presi gusto e ho pure partecipato a dei concorsi di poesia riuscendo sempre ad arrivare in posizioni di rilievo. Nel dicembre del 2009 ho pubblicato la mia prima silloge “Attimi d’Amore” della quale ho venduto diverse centinaia di copie.
4. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tanto. Ogni verso scritto descrive e rappresenta un attimo della mia vita, un mio pensiero, una mia gioia, un mio dolore, un gesto d’amore per chi mi sta accanto o per chi, in qualche modo, sento vicino.
5. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta di un titolo penso sia sempre difficile perché devi concentrare in pochissime parole quanto necessario per incuriosire il lettore a leggere il tuo libro invece di un altro. E deve far trasparire anche quello che tu volevi trasmettere al lettore. Quindi è sempre frutto di un lavorìo interiore. Credo però che in entrambi i libri sia riuscito a trovare il titolo giusto.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nel mio caso è il racconto della realtà. Sicuramente. Anzi, per il troppo poco tempo che impiego a ideare e scrivere una mia poesia, sempre di getto, senza mai ritoccare quanto già scritto, è quasi un fotografare con le parole la realtà che vivo, che sento, di cui faccio parte, che a volte subisco e a volte riesco a creare o influenzare.
7. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Se per fondamentale intendiamo qualcuno senza il quale non sarebbe stata scritta una o più poesie o queste sarebbero diventate diverse sì, certo, quelle cui il libro è stato dedicato senza le quali io sarei una persona diversa e quindi non avrei scritto le cose che sono scritte in questo libro, perché le avrei sentite in modo diverso o, magari, non le avrei nemmeno scritte.
8. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non penso di essere in grado di inviare alcun messaggio. Vorrei solo trasmettere un’emozione, un attimo di interiorità, in cui il lettore possa riconoscersi, magari rivivendo un suo ricordo, una sua realtà sepolta da qualche parte nella sua anima. E spero che, leggendo questo libro, qualcuno possa trovare uno spunto per innamorarsi, ritrovarsi, perdonare o chiedere perdono. Perché cosa c’è di più importante dell’amare e del donarsi?
9. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo libro?
Il primo libro “Attimi d’amore” fu edito con l’idea di andare in Africa a prestare la mia opera di volontariato con una associazione che sento vicina. Ero consapevole che quell’esperienza che avrei vissuto in Congo, dove l’associazione aveva realizzato e sta ancora oggi portando avanti, un ospedale pediatrico, mi avrebbe dato tali e tante emozioni da poter scrivere il secondo libro di cui già avevo deciso pure il titolo “Tutti i colori dell’uomo”. Gli anni sono passati e quel viaggio non l’ho ancora potuto intraprendere. Dopo 9 anni, però, mi sembrava di avere scritto delle cose che meritassero di essere pubblicati e condivisi e il fortunato incontro con la vostra casa editrice, ha fatto sì che ciò si potesse avverare.
10. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É una grande emozione. Già la senti crescere durante la lavorazione, ad ogni mail con i vostri collaboratori, splendidi, sempre disponibili. Ma il momento più bello è stato senz’altro quando il corriere ha portato il pacco pieno delle copie del libro. Una gran bella emozione. Grazie a voi.
11. Ebook o cartaceo?
La tecnologia è importante, anche grazie ad essa tante cose diventano possibili e condivisibili con il mondo intero. Ma il gesto di mettersi davanti la propria libreria, scegliere il libro che si vuole leggere, toccarlo con mano, sentire il profumo della carta, gustare il colore delle pagine ingiallite dal tempo, credo non abbia paragoni quando decidi di leggere qualcosa. Quindi sicuramente cartaceo. Ma l’ebook permette di raggiungere più velocemente, con minore impiego di fattori inquinanti e con un prezzo notevolmente inferiore tutti coloro che amano questi mezzi tecnologici e quelli che non possono essere raggiunti dal libro cartaceo. Quindi, anche l’ebook ha la sua importanza.