1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Pieve di Cadore, nelle Dolomiti bellunesi, dove risiedo tuttora.
Mio padre era un generale della finanza originario di Agrigento mentre mia madre era di Pieve e lavorava come operaia in una fabbrica di occhiali.
Ho fatto le scuole fino al diploma di liceo classico in Cadore.
Ho studiato medicina a Trieste senza raggiungere la laurea perché mi sono sposato.
Ho lavorato come artigiano nel settore dell'occhiale, nel frattempo ho frequentato a Bologna corsi di analisi tecnica finanziaria occupandomi poi del settore.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Il Barone Rampante” di Calvino.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Io sono legato ancora al libro cartaceo, ma penso che la praticità dell'eBook per le generazioni più giovani della mia farà scomparire il libro cartaceo.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per quanto mi riguarda la scrittura è un colpo di fulmine, infatti ho scritto il mio libro in un lasso di tempo relativamente breve.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho avuto un periodo critico nella mia vita e la scrittura mi ha aiutato a superarlo
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Spero che la lettura delle mie poesie siano di conforto a lettore come è stato per me scriverle: "alla fine c'è sempre la luce".
7. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ogni qual volta che finivo una poesia la facevo leggere a mia moglie che mi invita a continuare
8. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Essendo una raccolta di poesie molto personali, ho esitato a farle conoscere.
9. Il suo autore del passato preferito?
Salvatore Quasimodo.
10. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una volta esistevano i radio-sceneggiati, penso che l'audiolibro ne sia una sua evoluzione.