1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Termoli ed è qui che ho sempre vissuto. Le mie origini però sono campane, difatti mio padre è nato ad Avellino e mia madre a S. Bartolomeo in Galdo, per cui sento un affetto particolare per questa parte d'Italia. Un po' per questo motivo e un po' perché anche mio marito lo è, sono una grandissima tifosa del Napoli. Ho studiato per diventare infermiera e lavoro, attualmente, presso il reparto di pediatria dell'Ospedale Civile "S. Timoteo" di Termoli. Sul luogo di lavoro ho conosciuto mio marito, anch'egli infermiere, e mi sono sposata all'età di 33 anni. Abbiamo due figli maschi, di quattordici e di dodici anni. Ho un fratello ed una sorella più grandi di me e quattro nipoti maschi.
Non ho deciso di diventare scrittrice, ho iniziato per gioco.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera tardi, dopo cena, anche perché è l'arco della giornata in cui mi rilasso e ritaglio un po' di tempo per me.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephen King mi ha sempre affascinata e continua a farlo tuttora. Ricordo il primo libro che ho letto "Pet Sematary", praticamente l'ho "divorato".
4. Perché è nata la sua opera?
Non c'è un motivo particolare. Ho avuto il desiderio di cominciare a scrivere e, a poco a poco, ha preso forma il mio racconto. Ho iniziato per gioco, poi però ho dato sfogo alla mia fantasia e mi è piaciuto molto.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi molto, infatti nel mio libro affronto un problema molto sentito, il bullismo, anche se lo faccio in modo leggero.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose: si possono raccontare storie vere e farle intersecare con la fantasia, come d'altronde ho fatto io nel mio libro.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto. Quand'ero ragazza avrei voluto vivere le storie dei miei personaggi preferiti.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Volevo scrivere una storia da poter leggere ai miei figli, quindi sono stati loro di fondamentale importanza per le realizzazione della mia opera.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei figli, Daniele e Pasquale.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
In un'epoca dove è tutto computerizzato credo che i libri verranno sempre più letti su tablet, smartphone, computer... quindi sì, credo che il futuro della scrittura sia l'ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che l'audiolibro sia un'ottima invenzione, soprattutto per i non vedenti e per chi vorrebbe leggere, ma non ha il tempo di poterlo fare. É bello poter scoprire il contenuto di un libro senza necessariamente doverlo leggere.