1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Provengo da Polla in provincia di Salerno, ho sempre avuto un diario, in un momento di sconforto un paio sono finiti bruciati nel caminetto perché ritenuti mal scritti. Mi riscattai all'esame di maturità classica svolgendo un tema sull'ecologia e ottenni un'ottima valutazione. Una volta a Napoli si andarono delineando i miei interessi di scienze occulte, di macrobiotica, di paleoantropologia, medicine orientali, di agricoltura biodinamica.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Presa dalle mie numerose occupazioni ho sempre meno tempo da dedicare alla scrittura. Quando però sono colta da ispirazione mi alzo alle ore più impensate della notte e mi accingo a scrivere.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
In passato sono stata una lettrice accanita ma ora non mi interessano che saggi di medicina e filosofia taoista. Ho letto di recente Primo Levi.
4. Perché è nata la sua opera?
La Via Del Cibo è nata spontaneamente senza un progetto né una sinossi. Direi che è stata una conseguenza di ciò che mi si era manifestato nel corso della mia esistenza riguardo al cibo. Gli sono fluiti uno di seguito all'altro, in una sequenza dinamica alla luce del pensiero taoista.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tutto il mio vissuto, le cose che ho visto e fatto nella mia vita influenzano molto la mia scrittura.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Da giovane la scrittura costituisce un momento di pura evasione da un mondo che si ritiene inadeguato. Da adulti la scrittura è una necessità e un dovere morale, se si possiede una qualche conoscenza fondamentale della nostra esistenza.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Poiché scrivere è ricordo e descrizione della realtà, tutto ciò che scrivo la riflette in tutto o in parte, dato che la realtà come il riflesso sono inconsistenti come qualsiasi fenomeno, anche la scrittura non sfugge alla legge immutabile.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Colei che mi ha ispirato a scrivere questo libro è stata la dea necessità. Necessità di occupare il tempo in modo fruttuoso in un'azione virtuosa.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un mio amico ingegnere elettronico che lo ha trovato gradevole e utile.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per quanto non sia entusiasta di questo modo di concepire il libro, forse per le ragioni anagrafiche, che mi consegnano ancora alla necessità di stringere tra le mani il libro oggetto, tuttavia penso che sia giunto il momento di dare libertà di fruizione del libro anche sotto questo aspetto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro vanta illustri antenati. Le nonne e le mamme che raccontavano le favole della buonanotte ai bambini. L'audiolibro potrà sostituire la trasmissione orale che ha tanto insegnato la conoscenza alla umanità dalla notte dei tempi.