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BookSprint Edizioni Blog

04 Lug
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Intervista all'autore - Cerusico Felsineo alias Stefano Sacco

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Come dico nel libro, difficile sapere perché ci piace ciò che ci piace... A me scrivere è sempre piaciuto; amo scrivere, uso preferibilmente la stilografica, da anni trovo gusto nel mettere in parole, su carta, pensieri, sensazioni, riflessioni e ragionamenti che la vita quotidiana mi porta a fare. Sempre cercando di sentirmi appagato nel formulare frasi in un buon italiano, talvolta indulgendo in qualche preziosismo lessicale (ma sempre col vocabolario a portata di mano...). Certo, scrivo per me stesso; ma - va da sé - mi emoziona quando qualcuno mi dice: "Scrivi proprio bene!"
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Essendo un libro autobiografico, pur consapevole che mi sarei "messo a nudo", ho raccontato fatti e personaggi che hanno contribuito a fare di me l'uomo che sono oggi; nel bene e nel male, con pregi (spero!) e difetti, ho descritto un sessantenne "qualunque" agli inizi del terzo millennio, accorgendomi che il passaggio epocale è stato forse affatto straordinario e chiedendomi quanti miei coetanei condividerebbero con me le sensazioni che ho provato a esprimere.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Era il classico, ancorché banale, "sogno nel cassetto". Dopo essere finalmente riuscito, qualche anno fa, ad acquistare una casa e dopo aver fatto non uno ma due figli, mi mancava il terzo elemento che sancisce la volontà dell'uomo di lasciare traccia di sé.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata semplice: frutto di una ispirazione che - come tutte le ispirazioni - arriva quando meno te l'aspetti, ti compare in mente all'improvviso; la parafrasi shakespeariana mi è subito sembrata insuperabile nel rappresentare il contenuto del libro.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta spererei di avere con me tanti libri, e non solo uno... Credo che, dovendo scegliere, vorrei con me Victor Hugo: tutti o almeno molti conoscono "I Miserabili" e "Notre Dame de Paris"; ma che dire de "L'uomo che ride" o "Novantatrè" ?!? Lì sta il perché...
 
6. Ebook o cartaceo?
Per un "diversamente giovane", senza nemmeno bisogno che sia particolarmente sentimentale e nostalgico, la risposta non può essere altra che: cartaceo!!! Inutili altri commenti...
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Quando mi stavo oramai già da qualche tempo rendendo conto che la mia carriera professionale era giunta al suo culmine e non poteva che scivolare nel declino, le altre mie due grandi passioni (la scrittura e la Disciplina Orientale) hanno reclamato maggior dedizione da parte mia, promettendomi più soddisfazioni di quelle che il lavoro di poteva più riservarmi.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come nascono le idee... chi lo sa?!? Sicuramente, il primo sogno narrato nel libro, un sogno quanto mai vivido nel ricordo che me ne era restato, un sogno così denso di coinvolgimenti emotivi per me, che tanto si prestava - nella mia mente - a farne un racconto romanzato, è stato il "primum movens", la scintilla... da lì a pensare: "stavolta ci provo, a scrivere un libro!" è stato ineluttabile.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Provo la soddisfazione, tanto personale nei suoi sapori, intima nel suo godimento, radicata nei più profondi e segreti recessi dell'anima, forse una delle cose più difficili da esprimere a parole, di quando si porta a compimento un compito, un lavoro, una creazione... per il chirurgo portare (bene) a termine un intervento, per il pilota atterrare dopo un volo, per il capomastro posare l'ultima tegola... e così via: "Ecco! Ho finito!! Ce l'ho fatta!!!"
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia fedele e paziente compagna, alla quale in questi mesi ho rubato molto di quel pochissimo tempo che la professione mi lascia libero. Ma che mi ama e quindi mi comprende; e sa che continuerò a rubarle tempo in cui stare insieme, perché sto già scrivendo un altro libro (stavolta un vero romanzo, con trama e personaggi di fantasia) la cui redazione mi sta appassionando e mi assorbe ancor più di quanto è stato con "Sogno di una notte di mezza età".
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso a quando - qualche decennio fa - i miei bambini ascoltavano le audiocassette che raccontavano le favole...
Se e quando l'audiolibro dovesse prendere piede, io credo e spero di non esserci già più...!!!
 
 
 
 

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Mercoledì, 04 Luglio 2018 | di @BookSprint Edizioni

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