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BookSprint Edizioni Blog

29 Mag
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Intervista all'autore - Avanzino Capponi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa esprimere in modo genuino e diretto ciò che la mente suggerisce riflettendo profondamente sulla profondità dei concetti e sulla intensità dei pensieri. É uno strumento di comunicazione eccellente.
Le emozioni che provo sono molteplici. Anzitutto di soddisfazione, e poi anche di serenità mentale e di straordinaria energia.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro esprimo concetti e pensieri realmente posti in essere nella mia reale esperienza di vita. Soprattutto la riscoperta e la rivisitazione della road map interiore come punto fondamentale per evolvere, per migliorare, per realizzare qualsiasi progetto di vita rispettando la condizione vincolante della direzione giusta.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha significato poter raggiungere un altro obiettivo. Ne ero certo fin dal concepimento perché consapevole di poter raccontare qualcosa di profondo e di intenso, perché vissuto, perché realizzato e perché proiettato verso la direzione giusta.
L'emozione è indescrivibile ma allo stesso tempo è parte di un processo mentale che sento continuamente stimolato a divulgare concetti e pensieri condivisi o quantomeno che possano suscitare interesse nella vita di ognuno di noi.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice perché il mio navigatore mentale è realmente sintonizzato per rispettare questa condizione della direzione giusta la quale ritengo sia enormemente vincolante per qualsiasi individuo che intenda realizzare un progetto di vita con successo e con soddisfazione, anche perché come controprova non esiste un progetto vincente realizzato intraprendendo una direzione sbagliata.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se debbo attivare un processo ipotetico di ragionamento direi che in quell'isola deserta porterei il mio essere, il mio approccio adattivo ed un libro che trattasse una storia romantica o una storia dalle forti emozioni, insomma una storia che mi faccia sognare.
 
6. Ebook o cartaceo?
Non posso ignorare la forza della tecnologia e soprattutto la sua forza diffusiva ma il cartaceo per me rimane sempre la forma più viva e diretta che l'autore o il lettore possa utilizzare per vivere in modo genuino e diretto le emozioni dello scritto.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è stata una decisione pianificata in un momento particolare della mia vita, ho avvertito un impulso intellettuale a farlo e come se avessi percepito che i tempi fossero maturi per poter divulgare i miei concetti ed i miei pensieri tenendo presente che il lettore avesse in tal modo potuto fruire appieno della loro forza e concreta realizzazione.
Ho sempre scritto e studiato scrivendo e riscrivendo pertanto tutto è stato prodotto come normale abitudine.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dall'aver constatato di persona in ogni ambiente in cui esplico le 
mie quotidiane attività sia lavorative, scientifiche, culturali, sportive che sociali, una diffusa concentrazione sulla vita degli altri, una scarsa propensione a riscattarsi da momenti di forti delusioni, a lamentarsi del presente e del futuro addossando le colpe sempre a fattori esterni, insomma si assiste ad un dilagante vittimismo del sistema, in cui ognuno sente di non poter vivere come vorrebbe perché non sa come fare e dove realmente vuole andare. Nessuno ha mai pensato di raggiungere i sogni partendo dalla riscoperta dell'io e da una esclusiva concentrazione dei propri punti di forza .
Non c'è nessun aneddoto legato alla scrittura di questo saggio proprio perché è il prodotto di una diretta esperienza mentale che suggerisce modi e schemi di ragionamento per intraprendere la direzione giusta tenendo presente anche le varie tappe evolutive dell'individuo, la funzione genitoriale ed il contesto socioculturale.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova una fortissima emozione ma allo stesso tempo una grande autostima e consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto si fa un altro tagliando su quello che realmente si intende realizzare e se il progetto di vita stia proseguendo verso la direzione giusta. In questo caso inoltre mi dà una grande soddisfazione perché so per certo che questi pensieri e questi concetti potranno suscitare interesse e smuovere le road map interiore di molti aiutandoli a cercare la direzione giusta o a confermarla.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia madre la quale non è rimasta sorpresa dai contenuti e dai pensieri espressi perché comunque rispecchiano il mio modo di vivere e di fare però ha manifestato una grandissima gioia ed ammirazione.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una frontiera innovativa, interessante che stimola un altro senso del nostro apparato quello dell'udito, di una interpretazione sonora dei contenuti. Un po' come quando uno ascolta la sua musica o il suo autore preferito. Una emozione diversa di vivere il proprio libro.
 

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Martedì, 29 Maggio 2018 | di @BookSprint Edizioni

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