1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un modo per comunicare qualcosa, un momento che riesce a rilassare anche quando c'è la paura della "pagina bianca"!
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Essendo un saggio storico, nulla.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato confermare il detto secondo cui "più so e più so di non sapere".
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Scegliere il titolo è stato abbastanza semplice.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ci sono diversi libri, riguardo agli scrittori direi, tra gli altri, Leonardo Sciascia e John Steinbeck.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non essendo uno scrittore, non credo di poter rispondere a questa domanda.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo saggio nasce dalla volontà di far conoscere un aspetto forse meno conosciuto, legato a un avvenimento molto famoso della Seconda guerra mondiale quale lo sbarco in Normandia del 1944.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Fa piacere, sperando di riuscire ad arricchire culturalmente chi lo vorrà leggere.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Soltanto io.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe risultare utile, specie per chi non può, per motivi di vista, leggere un libro; per il resto penso che nulla possa sostituire veramente la lettura di un libro con tutte le sensazioni che esso fornisce.