2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Attualmente non sto scrivendo nulla ma ho in mente di fare un libro dove si parlerà degli alieni e degli ostacoli che essi ci creano per impedirci di sviluppare le nostre potenzialità divine. Gli alieni ci hanno creato con un innesto genetico e sono anche la causa delle nostre problematiche economiche, mediche e sociali. Si parlerà anche delle soluzioni per liberarci di loro.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Corrado Malanga.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché non mi piace vedere la sofferenza sulla faccia delle persone e poi mi infastidisco molto anche quando alcune ingiustizie vengono commesse nei miei confronti. Sono un tipo vendicativo e quando vengo preso per i fondelli me lo ricordo anche a distanza di vent'anni. Però attualmente mi piace vivere una vita tranquilla e raramente mi vendico ma per la riforma universitaria dovevo farlo. Essa è troppo importante. Un'altra ragione che mi ha spinto a pubblicare il mio libro è quella di poter guadagnare del denaro.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto perché la città di Roma non e' ben organizzata. Ci sono molte difficoltà e viverci è molto difficile per un ragazzo. C'è difficoltà a trovare un lavoro, ad ottenere dei permessi, a trovare medici preparati, ecc.. Devo ammettere che queste difficoltà mi hanno fatto arrabbiare e quindi mi hanno indotto a scrivere il mio libro.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
E' un modo per raccontare la realtà al fine di risolvere i problemi. Io scrivo per vedere tutti felici.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto, direi quasi tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, il dott. Raffaele Rinaldi, che io conosco fin da quando frequentavamo insieme le scuole medie, è riuscito con una semplice domanda composta da tre parole a farmi decidere di pubblicare il mio libro. La domanda che mi ha fatto è stata questa: "Ma il libro?". Io e Raffaele siamo cresciuti insieme, anche quando abbiamo avuto dei diverbi, e ci capiamo molto bene. Questa domanda detta da lui, con il suo tono, significava per me tante cose. Il dott. Rinaldi è stato l'unico che, insieme a mia madre, ha letto il manoscritto del mio libro dieci o quindici anni fa. Lui è stato una persona importante e l'unico che, a suo modo, mi ha spronato a pubblicarlo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il libro?
Alla mamma.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Si, è molto probabile. Io amo i miei libri, li conservo e non li presto a nessuno perché non tornano mai indietro. L'e-book è molto pratico e risolve il problema dello spazio dove mettere i libri in casa. Esso presenta anche altri vantaggi. Io, a casa mia, non ho più lo spazio dove mettere i libri. I prossimi libri che leggerò saranno ebooks.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne ho mai ascoltato uno. Forse l'audiolibro potrebbe indebolire la capacità di lettura delle persone ma offre molti vantaggi nella facilità di utilizzo del libro superiori a quelli dell'ebook. Un attore o lo scrittore stesso del libro possono, attraverso la lettura dell'audiolibro, esprimere le loro emozioni e rendere il libro più pienamente comprensibile e appassionante per l'ascoltatore. L'audiolibro potrebbe superare anche l'ebook, è possibile che ciò avvenga anche perché non si sottopongono gli occhi allo sforzo della lettura degli ebooks.