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BookSprint Edizioni Blog

23 Feb
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Intervista all'autore - Monia Opizzi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Chiesanuova, un quartiere in provincia di Brescia, Lombardia.

Ho 16 anni e frequento la scuola professionale "Zanardelli". Ho frequentato per due anni l'istituto tecnico agrario "Pastori", ma per problemi di salute legati ad eccessiva allergia, mi hanno portato a cambiare. Il mio sogno, infatti, è sempre stato quello di fare la veterinaria. Sono sempre stata una ragazza solitaria, ho difficoltà a legare assieme ai miei coetanei e non mi sono mai piaciute molte cose, come le varie discoteche, bere alcolici o essere sempre fuori casa la sera, come molte ragazze della mia età fanno. Sono, in sintesi, una ragazza molto profonda, ma anche molto schietta e potente. Non sono la tipica ragazza dolce, in pochi capiscono veramente la mia armatura. Io mi sono sempre sfogata attraverso la scrittura e, sin da piccola, amavo inventare storie o nuovi giochi in cui la fantasia era la padrona. Amo da sempre la scrittura e la letteratura, mi fanno provare molte emozioni e, attraverso i libri, ho un modo per scappare dalla noiosa e monotona realtà che mi circonda, immergendomi così in un modo da me completamente creato, un regno in cui solo io posso essere la regina.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni giorno scrivo, ma le idee migliori mi sono sempre venute nei momenti più impensabili: così porto sempre con me pezzi di carta per appuntare il tutto e trasformarlo, ad esempio, in un capitolo. La scrittura per me è un momento di sfogo, dove posso essere me stessa e viaggiare con la fantasia che mi accompagna ovunque.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
I miei autori preferiti sono tre: Stephen King, Dan Brown e Joanne Rowling. Quella che comunque seguo di più è appunto la famosissima J.K. Rowling, la quale seguo molto, il mio punto di riferimento. Infatti, a partire dal primo romanzo che ho scritto poco tempo fa, Moon, l'inizio della fine, avrei l'obiettivo di crearne una serie. Ho già in mente tutto il programma delle avventure della protagonista di questo romanzo, Alpha Moon, il tutto nella futura saga di "Moon".


 

4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata principalmente per dare un significato psicologico al lettore, far capire alcuni aspetti che si possono anche trovare nella propria vita. Mi piace creare attimi di mistero, dubbi e scene inaspettate che invogliano ancor più il lettore a continuare. E' nata grazie a tutto quello che avevo dentro ed avevo bisogno di espandere, come un pittore che desidera mostrare i propri dipinti per crearsi il futuro che ha sempre sognato di vivere e dipingere con i propri accesi e allegri colori.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto, in particolare la momentanea società in cui tutti quanti noi viviamo. Molto spesso, infatti, i giovani non hanno più valori: il mio scopo è, quindi, anche poter far comprendere quali, in realtà, siano veramente le cose importanti della vita, creando così come protagonista del libro un'ipotetica ed iniziale adolescente, tipica età complicata.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Principalmente un modo per evadere dalla realtà. Attraverso la scrittura riesco a sentirmi me stessa, quindi più libera e serena.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissime parti del mio libro rappresentano me stessa, la protagonista Alpha Moon compresa. Per creare questo forte personaggio, infatti, mi sono basata principalmente sulle mie caratteristiche fisiche, caratteriali e psicologiche, quindi anche il modo di pensare e di agire. In questo modo sono riuscita ad immedesimarmi ancor più, potendo migliorare ad esempio molti dialoghi presenti nel romanzo, scelte e monologhi interiori della protagonista. Anche alcuni episodi sono tratti dalla mia vita, in particolare dalla mia esperienza scolastica, la quale mi ha portato a patire alcune sofferenze, superate anche grazie al mio forte carattere, maturato molto in questi anni.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, ho lavorato completamente in autonomia.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Onestamente, non ho mai fatto leggere interamente a nessuno il mio romanzo, solo alcune parti che si sono rivelate più forti o con colpi di scena maggiori. Questi episodi o capitoli li ho fatti leggere a poche persone, ma di cui però mi fido, come mia madre, Rizzini Tatiana, o mio nonno Opizzi Pietro. In effetti, coloro che mi sono stati vicino sono veramente pochi; molti, infatti hanno saputo solamente criticarmi o non credere in me. E non solo amici o conoscenti. Coloro che ringrazio sono: sempre mia madre e mio nonno, i miei zii Rizzini Darwin e Biraghi Elena, i miei nonni Grassi Cosetta e Rizzini Claudio e il mio fidanzato Cristian Astuto, i quali ringrazio con un caloroso e grandissimo abbraccio.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
A mio parere no, forse perché sono sempre stata abituata al cartaceo. Sinceramente mi mancherebbe sfogliare le pagine con il loro odore che io considero magico. In più, averlo nelle mie proprie mani, a mio parere, è una bella sensazione.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo sia una buona idea per alcune persone che hanno difficoltà a leggere o tendono ad avere spesso emicranie legate a ciò. Tuttavia, nemmeno l'audiolibro fa per me. Questo perché amo leggere con la mia testa e, al massimo, attraverso la mia voce.


 

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