3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Senza dubbio Joe Abercrombie, grandissimo autore che mi ha catturato più di ogni altro; anche a confronto con altri mostri sacri del genere fantasy.
4. Perché è nata la sua opera?
Una sfida. Con se stessi, con gli altri, con il mondo. Una sfida che ho portato avanti e che spero si protragga nel futuro!
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo. Tutte le esperienze che si vivono giorno per giorno, brutte o belle che siano, fanno parte del nostro piccolo bagaglio che ci portiamo tutti dietro.
Questo bagaglio è ciò che ha influenzato la mia scrittura.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un evasione della realtà, senza dubbio. Raccontare la realtà a volte fa male; viviamo in un mondo che ti disarciona alla prima possibilità e tutti abbiamo bisogno di evadere dalla realtà che ci circonda.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
il 100%. Questo libro è come un figlio per me. Ci ho messo tutte le energie e le forze; anche se non è stato mai facile.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tanti nomi. Persone che non ci sono più, altre che fanno parte della mia vita e che mi stanno accanto giorno dopo giorno.
Gli stessi ricordi di persone amate sono stati fondamentali.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Beh ho provato a farlo leggere a mia moglie, ma lo ha perso!
Il mio primissimo lettore è stato il mio piccolo amico Giordano!
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No. Anche se la spinta tecnologica si farà sempre più avanti. Il libro cartaceo non morirà mai. Perché se questo dovesse accadere, vorrà dire che morirà una parte di noi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante, molto utile per chi viaggia e non ha tempo e/o modo di sfogliare un bel libro. Interessanti alcune trovate con cui vengono narrati molti ebook.