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02 Feb
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Intervista all'autore - Elisa Sbarra

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una ragazza di 28 anni, scrivo da quando ho dieci anni per mettere nero su bianco le mie fantasie. Ho voglia di trasmettere mondi. Di emozionare e di far staccare la testa dalla quotidianità delle nostre vite. Ho voglia di dar voce a tutti i personaggi che ho nella mia testa.


 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Difficile a dirsi, purtroppo nel mondo in cui viviamo il tempo scarseggia. Lavori tutto il giorno e quando rientri a casa devi lavorare ancora. Ma è nel momento in cui riesco a ritagliare anche un solo secondo alla scrittura che mi rendo conto che è così che si dovrebbe vivere. Facendo ciò che amiamo.


 


3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Guillaume Musso. Uno scrittore francese eccezionale, mi rivedo molto in lui. Una fantasia da ammirare. Un modo di scrivere semplice e nello stesso tempo riesce a lasciarti senza parole grazie ai suoi colpi di scena mai scontati. Un misto tra realtà e fantasia che non guasta mai.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Da un sogno, o meglio, da un piccolo ricordo di un sogno. Elaborato poi nel tempo con la fantasia.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Per niente. Le mie storie non hanno influenze sociali. Forse perché non ne ho neanche io.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Evadere dalla realtà è come creare una realtà alternativa che può essere anche migliore.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutta me stessa. Io divento ogni personaggio, ogni angolo dei paesaggi l'ho visto dentro la mia immaginazione.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho un problema con la costanza, ho dato in mano a questa amica scrittrice il compito di obbligarmi settimana per settimana a correggere e finire il libro. Se non fosse stato per il suo supporto non so se avrei ripreso il mio libro.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia mamma. Come ho sempre raccontato ogni mia idea, ho raccontato ogni libro che leggevo. È la mia prima ascoltatrice.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no, sono all'antica. Carta carta carta. Il profumo della carta nuova, le rilegature, le copertine sono assolutamente rimpiazzabili. Però se proprio i giovani preferiranno questo il lato positivo è quello che almeno leggeranno qualcosa.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere ottimo per chi non riesce più a leggere, gli anziani lasciati soli, le persone con disabilità devono avere sempre una persona che legge per loro. In questo caso servirebbe molto.

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