3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore contemporaneo preferito, leggo un po’ di tutto e di solito, le emozioni più grandi, non lo so perché, le ottengo dagli autori che sono alle prime armi.
4. Perché è nata la sua opera?
Ripeto non sono uno scrittore però amo scrivere dei brevi racconti, delle piccole storie e mi piace leggerle magari davanti ad un focolare ai miei amici che con un bicchiere di vino in mano ed intorpiditi dal calore della fiamma di solito non oppongono la benché minima resistenza. Allora mi sono detto: se digeriscono i racconti basterà alimentare il focolare ed aggiungere una bottiglia di vino e manderanno giù anche un romanzo storico.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Perché sono nato in un paesino meraviglioso e vivo in un luogo altrettanto bello, dove la storia, la natura e l'arte contribuiscono alla tua formazione, se non si è completamente ciechi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Anche nello scrivere cose fantastiche c'è sempre un fondamento di verità, dunque credo che i due mondi, quello reale e irreale sono indivisibili. Non per nulla ognuno di noi vorrebbe essere quello che non è o anche viceversa.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Questo non lo so dire; non sono un uomo che si prende molto sul serio.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, mia zia novantenne che ogni volta che mi incontrava mi diceva: non mi vorrai far morire prima di aver letto il tuo romanzo! Ora però ne aspetta un altro.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei amici davanti al focolare.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ogni innovazione è parte del futuro ed ebook fa parte di questa generazione.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ancora non la conosco, ma fa parte delle innovazioni e come ogni novità sarà il tempo a dircelo.