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BookSprint Edizioni Blog

24 Gen
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Intervista all'autore - Gianluca Zoffoli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono cresciuto come molti bambini negli anni 80, giocando a pallone con gli amici del paese e gironzolando con la bicicletta tra le campagne di un piccolo paese dell'entro terra romagnolo nella attuale provincia di Forlì-Cesena e precisamente in una frazione del comune di Predappio. La mia infanzia è trascorsa tranquilla in una famiglia modesta, dove ha sempre regnato una bella atmosfera attorno al focolare domestico.

Nell'età dell'adolescenza mentre frequentavo le superiori cominciai a scrivere le prime poesie, precisamente la prima la scrissi nel 1988, dedicata ad una fugace fiamma amorosa. La scrissi per un compito che l'insegnante di italiano ci diede da fare a casa, e lì mi accorsi che scrivere per me era quasi naturale. Quel compito che l'insegnante ci diede da fare a casa scaturì dal fatto che in quel periodo nelle sale cinematografiche proiettavano il film "L'attimo fuggente" dove gli studenti della scuola in questione si trasformarono in poeti per uscire dalle linee guida di una società molto restrittiva. Scrissi altre poesie negli anni successivi, probabilmente come tanti adolescenti, dove vedi spesso tutto difficile e contro di te, ma poi si diventa adulti e la routine della vita ti assorbe e non ti fermi più a riflettere meditare come un tempo, così l'ispirazione che avevo avuto fino a quel momento, alcune volte anche un po’ banale svanì, però quello che avevo scritto lo conservai e ogni tanto lo andavo a rileggere, quando in un bel periodo del 2015 ricominciai a scrivere. All'inizio ogni giorno scrivevo qualche cosa poi, questo fiume in piena piano piano si è acquietato, ma non fermato perché attualmente sto ancora scrivendo altri versi.

 


2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento specifico, magari mi succede che durante la giornata penso a qualche cosa, alla natura, alla vita a quello che si deve affrontare, leggo qualche cosa che mi colpisce particolarmente, oppure mi succede che vedo scene per la strada o qualcuno dice una frase, e comincio a lavorarci sopra e mentre svolgo il mio lavoro oppure faccio qualsiasi altra cosa. Mi fermo e annoto frasi e parole che mi viaggiano in testa, alla sera quando arrivo a casa, quando ho un attimo di tranquillità, mi siedo prendo i miei appunti e comincio a viaggiare con la mente, a meditare, riflettere, e li collego tra di loro, è così che sono nate molte delle poesie che ho scritto.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno in particolare , dipende dal momento che vivo , cioè a volte ho voglia di azione , altre di intrigo ed altre ancora di sentimento , ad esempio mi piace molto Simon Scarrow , scrittore di romanzi storici sull'antica Roma , mi piace molto anche Ken Follet , un pezzo da novanta della letteratura contemporanea e Nicholas Sparks che sa descrivere i sentimenti umani in maniera realistica , quasi da viverli in prima persona.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Perché penso che troppo spesso tutti o nella maggioranza dei casi ci teniamo troppo dentro le nostre paure, ansie, difficoltà, esperienze belle e meno belle, quindi ho pensato che dare voce ad una persona come tante, ci faccia sentire tutti un po’ vicini nel superare i momenti non facili, ma anche i momenti belli della vita, ed una cosa alla quale tengo molto sottolineare è che spesso vogliamo sbatterci nei problemi invece di imparare dall'esperienza di altri. Non pretendo che la mia esperienza possa insegnare la vita perché ognuno deve percorrere la propria strada, ma che possa aiutare solo un pochino chi leggerà le mie poesie ad evitare certe paure, ansie ma anche a saper imparare e a guardare sempre avanti.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi che ha influito molto l’ aver imparato a riflettere e meditare sulle cose e la vita, e sapere che anche se la vita a volte ci riserva scherzi o si prende gioco di noi, va comunque vissuta attimo per attimo, un passo dopo l'altro, affrontandola e a volte combattendola e sempre migliorandoci anche se a volte cadiamo o subiamo brutte esperienze… essendo pronti a rialzarci consapevoli di aver acquisito nuova esperienza che ci sarà utile in futuro e potrà essere utile anche ad altri.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
No, non cerco di evadere dalla realtà, ma cerco di raccontarla e spero di farlo con chiarezza e semplicità in modo che arrivi dritta alla mente e al cuore.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Posso dire che alcune poesie sono introspettive, descrivono alcuni miei sentimenti ma non tutte. Altre sono frutto di immaginazione, alcune dell'aver provato ad immedesimarsi in altre persone ed altre nell'osservare il mondo che ci circonda.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Posso dire che mia moglie e mia figlia hanno sempre apprezzato quello che ho scritto e a volte anche con critiche costruttive, anche alcuni amici hanno sempre apprezzato quello che ho scritto e mi hanno incoraggiato a non rinunciare al desiderio di pubblicare un libro di poesie.

Che dire… anche la vostra stessa casa editrice BookSprint, penso abbia avuto grande fiducia in quello che ho scritto, aiutandomi a realizzare un desiderio che da tempo era nei miei pensieri.

 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Le mie poesie le ho fatte leggere prima di tutto alla mia famiglia e poi a qualche amico fidato.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me può essere un ottimo metodo per diffondere libri e letteratura, ma credo che la bellezza di poter sfogliare un libro e leggerlo e prenderci annotazioni sulle sue pagine sia una cosa unica, chiamatemi nostalgico, ma io lo preferisco il libro in carta.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa aiutare tante persone che possono avere problemi con la lettura come ad esempio per chi è dislessico, e che quindi possa assimilare informazioni con meno fatica e più velocemente .

Ma rimango convinto che poter leggere in maniera tradizionale ci aiuti ad assimilare meglio le informazioni e ci aiuti anche a non vagare con la mente e quindi rimanere concentrati su quello che si sta leggendo per poi meditarvi sopra e riflettere sulla lettura per imparare e applicare.

 

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