4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è come il demone di Socrate è un suono, poi una musica che ti sveglia in piena notta e, come in trance, ti fa svegliare e poi alzare dal letto e il suono ritorna, invade il pensiero e come un automatismo ti fa incidere segni su un foglio bianco, la poesia è Rivoluzione e si attua nel linguaggio, decisamente è un colpo di fulmine.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La ricerca della Verità secondo la tradizione giudaico-cristiana e lo studio dell'empatia e della fenomenologia trascendentale, il ritorno alla cosa in se stessa con tutti i suoi vissuti secondo la filosofia di Edith Stein e di Husserl, secondo l'assioma che chi cerca la verità che lo sappia o no cerca Dio.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
L’attesa Modo d’essere l’essenza Attesa filtro realtà Percezione Weltanschauung Visione Diversa-profondamente L’Attesa l’Attendere la Meraviglia Stupore gioia-terrore Essere Ebbrezza paura paralizzante Amore diffidenza nel flusso della Corrente Disperazione Coraggio guardare Vedere che è diversa Che ha fondi e sottofondi “come spade fendenti la gravità livelli paralleli in quantità l’Aria dispone qualità pesanti” grande Nemico IL Tempo tecnologico contro corrente Essere tempo Centro gravità Lotta Tempo diverso liberamente creare incontrastata nell’Abisso ergersi maestoso fissità contemplante anima riflettente Mistico l’attesa del Senso Spazio-Fisico-Interiore epochè filtro Percezione moltiplicata frantumata rifrazioni monolite sull’acqua baluardo argine deviante MENHIR Legge attrazione Forza L’Attesa spazio incommensurabile spazio-vuoto Nichilismo vertigine voragine Echi suoni acclamazioni ignote LONTANE Faren Tapen Teche sinfonein interiore CUORE nenia disarmonica ARMONIA ritmo martellante il TEMPO-CERCHIO onda-pulsante che attraversa il CAOS corpi opachi vibrazione corpi trans lucidi Situazione spazio-tempo-gravitazione UNO Unità UNO.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Era un sogno nel cassetto già da piccolo, forse perché la mia terra, il Logudoro, è terra di poeti estemporanei in Lingua Sarda e ad ogni festa si esibiscono pubblicamente in tutta la Sardegna accompagnati dai canti a “tenores”; ho infatti scritto in lingua Sarda ed il mio paese ha dato i natali al più grande dei poeti in Limba che è Paolo Mossa, le cui poesie sono cantate in tutta l'isola.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Come una barca a vela in mezzo alle tempeste sono un naufrago della politica dello scarto come afferma Papa Francesco, testimone e portavoce delle periferie esistenziali.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Il mio libro è una autobiografia poetica costruito nel tempo dove ho pensato che neanche la morte mi potesse fermare.
10. Il suo autore del passato preferito?
Friedrich Nietzsche: Stato è dove la lenta agonia di tutti è chiamata vita.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante perché è un passo importante per tutti, soprattutto per i non vedenti.