3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto rivolgendomi a quella persona che, in quel momento amavo, poiché mi lasciava il piacere di comunicarle quanto vivevo di quel nostro sentimento.
E' come se avessi tentato di farle conoscere una parte di me, immaginando che, le
parole avessero potuto incontrare quella stessa luce ogni giorno nei suoi occhi, ritrovando passione, amicizia e simpatia.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo deriva dal fatto che immaginavo la luce negli occhi suoi, la quale avrebbe potuto dare ancora più significato a quelle parole che uscivano dal cuore tra speranza e attesa.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I ragazzi della via Pàl. E' stato il mio primo libro, ancor oggi lo conservo. Con esso fin da bambino mi immedesimavo scrittore ricreando la realtà che vivevo, tutto quello che mi circondava e sognavo, era il mio momento, immaginando potesse essere quel momento, il mio libro.
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo. La magia e il profumo della carta stampata, sedendosi comodamente su di una poltrona, senza uso di energia. Anzi riuscire a estrapolare quella stessa energia che da enfasi al racconto, lasciata filtrare dalle frasi scritte, le quali tentano di ricreare un contesto all'interno del libro. Questa è la magia che mi da un libro, una sinergia tra scrittore e lettore. Creatività, una luce che mi illumina parola dopo parola, vivendo il racconto con trasporto e semplicità.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivevo fin da bambino, alle elementari, o almeno cercavo fosse questa la mia strada. Amo scrivere con la biro sulla carta, scrivo e riscrivo, fin quando, quella sensibilità che percepisco diviene pensiero e poi parola.
Amo parlare dei sentimenti, cerco di dare una struttura al mio pensiero, come se dovessi far incontrare fantasia e fisicità.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'incipit di questa pubblicazione nasce da una frustrazione, quando gli altri non sono più parte di noi, ma scindono dalla via comune, per scegliere, l'ostilità. La comunicazione, a quel punto, diventa difficile laddove, l'univocità del loro pensiero diviene il cercar di possedere il pensiero altrui, trattando come oggetto la persona che, a prima vista appare fragile.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' un'emozione profonda. Quello che ho fatto è stato rileggere più volte, sentivo la poesia vivere dentro di me. Mi è sembrato come una creatura del mondo nel quale avevo vissuto. Tutto quello che posso fare ancora è rileggere e sentirlo parte di me. Ringrazio fortemente coloro i quali hanno collaborato, facendomi crescere in questa esperienza, passo dopo passo, affinando quell'idea di superare qualsiasi ostacolo, per raggiungere la consapevolezza di aver prodotto in realtà, quella parte di me che, sarebbe rimasta nell'ombra.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ho invitato molti amici a entrare nel sito della casa editrice, può darsi anche, trovino altre letture più interessanti.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo sia geniale.