3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Nella mia famiglia, il bambino non doveva essere triste, né preoccupato. Il bambino obbediente non doveva fare domande all'adulto ne lamentarsi. Per me doveva bastare avere la pancia piena, vestiti puliti, un tetto sopra la testa e andare a scuola. L'adulto non comunicava col figlio, perché non lo considerava ancora un uomo. Allora il mio interlocutore è diventato il foglio bianco su cui facevo domande e mi rispondevo, mi lamentavo, concludevo su una questione, descrivevo un evento o narravo la gioia per un successo a scuola. Così ho iniziato a scrivere. E scrivere è diventato la mia forza.
Da molto tempo custodivo gelosamente il manoscritto lontano dalla vista degli altri incluso genitori, marito e amici. Volevo fosse una cosa solamente mia. Ho capito, soprattutto quest'anno, che la gioia condivisa si raddoppia e allora ho deciso di far conoscere i miei pensieri.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho scelto il titolo con facilità, perché esperire i giorni si impara a cambiare o a stare fermi. E allora La vita insegna, ti ammaestra oggi per vivere e capire il presente per renderti preparato per il domani.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il mio libro “La vita insegna” è scritto con amore e mi resterà per sempre impreso nella mente e nel cuore. Non lo porterei con me sull'isola, c'è già dentro di me! Lo lascerei sul continente per essere letto dagli altri.
Inizialmente pensavo di portare con me su quest'isola lontana “La Enciclopedia delle Scienze, Lettere e Arti”, per non dimenticare lo spazio e il tempo e il filo della vita umana fluito nei secoli.
Poi, immaginando l'i-so-la, ho sentito il freddo della solitudine e mi è venuto in mente il libro delle fiabe. Sì, porterei con me un libro delle fiabe, per poter sognare e addormentarmi felice con la speranza che un giorno arriverà il principe azzurro e mi salverà, portandomi via dall'isola.
6. Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo. Me l'ho porto dietro anche dove non c'è segnale internet e neppure l'elettricità.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono una persona semplice che ha scritto i suoi pensieri e li ha raccolto in un libro di aforismi e proverbi. La parola scrittore è grande per me. La carriera di scrittore si restringe al desiderio di far conoscere questo libro agli amici e a tutte le persone che amano leggere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea c'è sempre stata. Mi mancava la decisione di renderlo pubblico.
Perché alla fine la decisione si è materializzata in questo libro? Perché noi siamo quello che facciamo, realizziamo e io ci tenevo a farmi conoscere anche attraverso il mio costruire: lo scrivere.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sono fiera di me stessa! Al contempo sono grata per il prezioso aiuto da parte dei collaboratori della casa editrice Book Sprint!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia amica e vicina di casa, Mihaela. Sorpresa della notizia del libro, non vedeva l'ora di leggerlo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è lo strumento che permette a tutti di conservare e manifestare la passione per i libri.