4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è nato una notte d'inverno, guardando l'impronta della mia mano destra sullo specchio dell'armadio.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei una raccolta completa di haiku di Basho, per ritrovare me stesso e il gusto di vivere. Per riscoprire i piccoli gesti, la vita come semplice dono.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, perché odora di vita...
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo perché ne sento il bisogno, perché è l'unica cosa che mi fa sentire veramente vivo. È un bisogno, una valvola di sfogo, un rifugio che solo le persone con una particolare sensibilità possono trovare.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce come seguito de "I tesori dell'Angelo perduto". Uno dei personaggi del libro è ispirato al mio gatto, che spesso mi faceva compagnia mentre scrivevo i vari capitoli. I suoi occhi di smeraldo mi incitavano a continuare...
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una sensazione meravigliosa, di gioia e appagamento.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una sera l'ho letto ad alta voce, sperando che mia madre potesse sentirmi, ovunque lei sia. Spero sia stata lei la prima ad averlo letto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo possa rappresentare il futuro e dar vita a nuove emozioni.