3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Tra i miei autori preferiti ce n'è uno in particolare del quale non mi lascio sfuggire nessuna opera. Sto parlando di Thorsten Havener, scrittore tedesco, che grazie alla sua ventennale esperienza nel campo dell'osservazione e della percezione, è un eccellente interprete dei messaggi del corpo, popolare per i suoi spettacoli che riscuotono sempre un successo clamoroso in tutto il Paese.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata quasi per gioco, in un periodo di cambiamento molto significativo che ho ritenuto quasi necessario per la mia crescita personale.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
I miei corsi e miei studi approfonditi sulla comunicazione verbale, para verbale e non verbale hanno influito moltissimo nella mia formazione letteraria. Questo percorso si è rivelato un ingrediente indispensabile nello studio dei personaggi descritti nel mio libro.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La scrittura non è stata una semplice evasione dalla realtà, ma soprattutto una rivelazione su una realtà forse il più della volte sottovalutata.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il mio libro mi rappresenta nel modo più assoluto, rivelando la parte ironica e spesso cinica che delineano alla perfezione il mio bizzarro carattere.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nella mia cerchia di amici una persona in particolare si è rivelata fondamentale per la stesura del mio libro, e si tratta del mio caro amico, scrittore Giuseppe Ausilio Bertoli che grazie ai suoi preziosi consigli ha saputo rendere più scorrevole il mio traguardo a questo importante progetto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona a cui ho fatto leggere il mio romanzo è stato mio figlio Andrea formatore per passione, obiettivo ed intransigente nei suoi giudizi, una delle poche persone da cui ero certa di ricevere un feedback sincero.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
In questa era alquanto tecnologica l'e-book, per motivi essenzialmente pratici, sta sempre più prendendo piede ma essendo "vecchia scuola" io prediligo e amo incondizionatamente il cartaceo che posso ammirare nella mia ricca libreria e consultare ogni qualvolta lo ritengo necessario.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro penso possa essere un'innovazione interessante per appassionare i bambini fin dalla tenera età ad immaginare attraverso l'ascolto di racconti di fantasia, la visione di eroi e personaggi che li accompagneranno nella loro crescita. Già in età scolare, tuttavia, ritengo possa essere più utile concentrarsi nella lettura di un buon libro per sviluppare al meglio il loro estro e le loro potenzialità.