2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente ''L'alchimista'' di Paulo Coelho, ma un po’ tutta la sua bibliografia perché inizi a leggere un suo libro credendo che sia un romanzo come un altro, ma quando hai chiuso il libro non sei più lo stesso. Secondo me riesce a bypassare la nostra abitudine di giudicare un lavoro di scrittura pensando se sia interessante, scritto bene, ecc… e senza chiedere permesso arriva direttamente all'anima.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Se vogliamo parlare di utilità, comodità, allora bene in certi casi, ma personalmente dentro le mie borse preferisco sentire il peso del libro. Non potrei fare a meno di tenerlo tra le mani, sfogliarlo, perdere ore tra gli scaffali di una libreria, di una bancarella. Forse per quanto riguarda la musica, di cui sono anche amante, lo posso accettare, ma l'e-book non potrà mai sostituire il fascino del libro.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ognuno avrà sicuramente la sua esperienza diversa a riguardo. Per me è stato un semino che è cresciuto piano piano senza rendermi conto, ed è solo una, ma molto affascinante, delle cose che mi fa star bene quando la faccio. Non mi ritengo uno scrittore se non nel momento esatto in cui sto scrivendo, per il resto sono altro.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Continuando il discorso di prima, anche se ho scritto dei versi non mi ritengo poeta e non ho letto nella mia vita pile di libri di poeti, bensì è stata la musica a darmi la scintilla per scrivere i primi versi nel periodo dell'adolescenza e lo facevo senza pretese, ma usavo il foglio come valvola di sfogo. È stata una raccolta di versi protratta nel tempo e poi a un certo punto un paio d'anni fa ho cominciato a pensare che avrebbe potuto aver più senso di farli passare dal quaderno di appunti scarabocchiato ad una stampa permanente e condividere con altri i miei pensieri ed emozioni. Anche perché mi sono reso conto che dentro il libro c'è la testimonianza del mio cambiamento interiore. È in un certo senso una storia, una come tante, ma introspettiva e in ogni caso credo sempre a ciò che è genuino e sincero e non artefatto.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Forse molto semplice ma spero utile a qualcuno e cioè che i periodi interiormente cupi della vita capitano a tutti e hanno anche, nella storia dell'arte e della musica, dato modo a diversi personaggi di riflettere su questi grandi opere tanto affascinanti e amate dalle masse, ma in realtà è tanto meglio trovare la luce dentro di sé, soprattutto se ti rendi conto che il buio interiore è più il frutto di una scelta che la conseguenza di eventi sfortunati della vita.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura insieme alla lettura sono attività che ho avuto la fortuna di apprezzare nel corso della mia vita, non tanto una scelta ponderata sin da piccolo e nemmeno qualcosa che posso dar per certo che farò per il resto dei miei giorni, ma sinceramente mi piacerebbe trovare sempre dei motivi genuini per continuare a farlo.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Più che un episodio, un gruppo musicale che ascoltavo incessantemente quando scrissi i primi versi e che non si può dire neanche particolarmente poetico, ma quello fu a darmi la prima spinta e si tratta dei Verdena.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai saputo durante la stesura che avrei scelto di farne un libro.
10. Il suo autore del passato preferito?
L'unico del quale ho letto e apprezzato più opere è sempre Paulo Coelho.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho sempre amato sin da piccolo ascoltare storie, avevo diverse audio cassette che ho consumato più che ho potuto e ultimamente ho ritrovato questo piacere di incantarmi con degli audio fumetti proposti da Radio2 e sempre dalle loro frequenze mi è capitato ascoltando le narrazioni di storie vere, sia di gente comune che di personaggi conosciuti, di Pascal (non ricordo se sia il nome del conduttore o del programma). Quindi sì è una forma di intrattenimento e divulgazione che apprezzo.