3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro per me è stato vivere delle emozioni che io stessa avevo assopito nel tempo come la voglia di evadere, di lottare, rivoluzionare la mia vita. Con Luna, la protagonista, ho trovato tanta energia e lei questa energia vuole trasferirla a tutti i suoi lettori infatti parla in prima persona appunto per avere un diretto contatto e dice sempre di non mollare e non abbandonare mai i sogni… Se tu lo vuoi veramente "l'impossibile diventa possibile".
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata facile, il mio titolo ha determinato il testo del libro. Nel periodo in cui ho intrapreso questa avventura mi sentivo come dei fulmini che si scatenavano dentro, era la luce che da troppo tempo era imprigionata dentro di me ma ora questi fulmini grazie a Luna sono usciti fuori e la mia vita ha preso una piega diversa: ora vivo, mi sento viva.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
“Domani è un altro giorno”. Lei sempre lei, la mitica Rossella che non si è mai arresa, mi ha dato la carica ogni volta che ho letto il libro "Via col vento". Lotta con i denti contro la fame pur di arrivare alla sua meta, anche se con il suo modo di fare infastidisce molte persone ma se ne "infischia" di tutto e tutti proprio come il suo amore contrastato Rhett Butler.
6. E-book o cartaceo?
Con la nuova generazione direi E-book ma non ci sta nulla di paragonabile al cartaceo, non ha prezzo sfogliare un libro soffermarsi su quelle righe che ti prendono poi personalmente durante la lettura. Mi soffermo molto sulla copertina come se entrassi in esso. La tecnologia va avanti a passi da gigante ma un libro cartaceo resta in eterno.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non mi considero una scrittrice ma confesso che sin da piccola mi cimentavo in scritture di fiabe. Il mio input è stata la protagonista di Piccole donne "Jo March" la scrittrice di casa che con i suoi racconti mi ha dato la voglia di scrivere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il romanzo è nato un giorno di estate ritornando dal mare... lungo il tragitto verso casa il cielo era nero, grigio, cupo… tutto ad un tratto dal sole che splendeva prima, mi sono sentita come quel cielo pronto ad esplodere con tutta la sua ira strappando dentro di me tutti quei fulmini intrappolati.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Emozioni contrastanti ma bellissime, nella rilettura del libro ho provato sempre le stesse emozioni, strano ma vero... Sono un'altra persona pronta a non mollare mai.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A dir la verità non ho mai fatto leggere nulla di quello che ho scritto ma questo libro ancora grezzo, l'ho fatto leggere ad una mia cara amica che mi ha invogliata a farlo pubblicare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
"Verba volant, scripta manent". Il mio libro in questo caso sposa perfettamente l'audiolibro in quanto durante la lettura ci sono dei testi di canzoni che aiutano il lettore a vivere l'attimo nel quale mi cimentavo a scriverlo... La musica con il libro fa vivere le emozioni. Inoltre è un metodo per far vivere queste emozioni anche a chi non è in grado di poterlo leggere.