4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura la senti attaccata alla pelle dal giorno in cui inizi a respirare. Io ho percepito questo istinto in tenera età, una sera d'estate guardando la luna.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il senso di appartenermi e appartenere al mondo, alla mia terra.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non abbiate paura di mostrare la vostra parte più vera, autentica, originale. Poiché è quella che vi dirà chi siete veramente.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Si può definire un sogno nel cassetto, poiché da piccolo ho sempre voluto scrivere a mio modo, anche contro il giudizio dei miei insegnanti di scuola.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Questo libro, "Affacciarsi alla vita, senza morire", è una sorta di diario che racchiude poesie e pensieri scritti da quando avevo 14 anni. L'episodio piacevole è proprio questo, l'attimo presente nel vedere un piccolo sogno realizzato.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai. A volte, lo lascio lievitare, come si fa con il pane; io lo faccio con le parole.
10. Il suo autore del passato preferito?
Oscar Wilde, senza ombra di dubbio. L'artista è colui che crea le cose belle.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Che è un prodotto esclusivamente commerciale. Nulla a che vedere con il vero libro.