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26 Lug
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Intervista all'autore - Davide Avolio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato il 23 Agosto del 1999 a San Giorgio a Cremano, una città in provincia di Napoli. Fin da piccolo ho sempre dimostrato un interesse particolare verso la scrittura, cimentandomi praticamente dall'età di soli sei anni in piccoli racconti e storielle. Crescendo mi sono reso conto che la scrittura sia diventata un elemento imprescindibile della mia vita, qualcosa di unico e raro, per cui mi sento fortunato. A pochi succede di sviluppare questo legame con le lettere, con i libri e con quella che io preferisco definire "arte" e sentirmi parte di questi "pochi" mi riempie d'orgoglio e mi dà ogni giorno la forza per andare sempre avanti, senza mai fermarmi.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non c'è un momento ben preciso. Potrei definirla una sorta di "chiamata". C'è il momento in cui le pagine bianche e la penna ti chiamano e tu non puoi fare altro che rispondere. Per questo motivo ho scritto la mattina, il pomeriggio, la sera e la notte, mentre mangio, mentre mi preparo o mentre ascolto la musica, mentre vedo un film, mentre parlo con qualcuno. È successo in tutte le occasioni e nonostante ciò sono sicuro che la scrittura meriterebbe molto più tempo di quello che le dedico.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

La sola ed unica Alda Merini. Se si fa riferimento anche al novecento, è obbligatorio inserire anche Giuseppe Ungaretti. Sono loro i due cardini principali della mia poesia.



4. Perché è nata la sua opera?

“Sui propri passi” è nata d'improvviso. Raccolte tutte le poesie scritte nell'arco di un paio di anni, ho iniziato a correggerle, sistemarle e a dare loro un ordine preciso. Dopodiché ho deciso che non sarebbero rimaste più solo su carta e le ho trascritte a computer, permettendo infine a quella che ormai era diventata una raccolta di poter affacciarsi al mondo della pubblicazione.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Molto poco. Questo è dovuto ad un distacco progressivo dal contesto sociale strettamente cittadino, in favore di un avvicinamento ad un altro contesto, ossia quello del Liceo Classico, unico vero caposaldo della mia formazione letteraria.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

La mia poesia è evasione e racconto allo stesso tempo. Bisogna ricercare un equilibrio, secondo me. L'abilità di un grande scrittore secondo me sta anche in questo: riuscire a scappare dalla realtà che lo circonda senza mai perderne totalmente i contatti così da raccontarne situazioni, momenti, emozioni e passioni.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Abbastanza. La maggior parte delle mie poesie non fa riferimento alla mia vita, tuttavia ci sono tantissimi componimenti che riprendono eventi, fatti o cose successe nella mia vita.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Senza dubbio tutte le persone che fin da subito mi hanno supportato e spinto a pubblicare l'opera. Il soggetto realmente fondamentale non è stato altri che il Liceo Classico, il mio percorso di studi. È grazie a quest'indirizzo, ai classici e alla mia docente di lingue antiche che mi sono avvicinato tantissimo alla poesia ed al modo di fare poesia degli antichi.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

La raccolta di poesie per intero, una volta sistemata ed ordinata, è stata letta da una mia amica, una persona che sa comprendere la Poesia.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

No. L'e-book può essere un mezzo comodo per poter leggere rapidamente dei testi da casa, tuttavia non sostituirà mai il piacere di poter sfogliare un libro cartaceo. Il futuro della scrittura è ancora una volta un bel libro, impaginato e conservato sugli scaffali di una biblioteca.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Senza dubbio l'audiolibro è qualcosa di interessate e concretamente innovativo.

 





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