3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, leggo molto e scegliere è difficile, anche perché non ho un genere preferito. Come autore italiano ammiro molto Alessandro d'Avenia, infatti ho tutti i suoi libri (anche autografati). Però come autore straniero sicuramente J.K. Rowling, ha segnato la mia infanzia, adolescenza e vita. Adoro Harry Potter. Credo davvero che la Rowling sia un genio della scrittura, la ammiro tantissimo da quando ho letto il suo primo libro.
4. Perché è nata la sua opera?
Come scopo principale l'opera è nata per aiutare le persone. Cerca di sensibilizzare i grandi e avvicinare i giovani, come me, a vedere le cose sotto più punti di vista. Il motto del libro è "devi combattere, ma non sei solo". Cerca di spingere i giovani ad aprirsi con gli altri, esprimere le proprie emozioni, sfogarsi, trovare delle soluzioni a diversi problemi, che oramai in questa società, sono quotidiane. È nata proprio ora perché ho passato un periodo, che mi ha portato ad analizzare ciò che provavo, in maniera più dettagliata.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale ha influito davvero tanto. Questo perché il libro mira a cercare di "migliorare" la società "meschina" in cui viviamo, quella in cui io (come altre persone), non mi ritrovo affatto. Vivo in un paese dove tutti si conoscono e dove certe discriminazioni sono all'ordine del giorno. In città l'ambiente è molto differente, ma sono anche più grande quindi le cose le vivo in maniera diversa.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo sia un po' entrambe le cose. Quando scrivo, cerco di raccontare e trovare un senso alla realtà che mi circonda. Ma allo stesso modo, nel momento in cui mi trovo a scrivere, vengo come assorbita dalla scrittura stessa. Questo momentaneamente mi allontana dalla realtà e dai problemi che, magari qualche minuto prima, mi stavano "massacrando" il cervello.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo che tutto quello, che una persona scrive, possieda una parte dell'anima dello stesso scrittore.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Diciamo che, vivere un determinato momento della mia vita, mi ha fatto capire che non potevo più tenermi tutto dentro, ed era necessario che io scrivessi. Avevo bisogno di creare qualcosa di positivo, da quel brutto momento.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei migliori amici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Sinceramente non ho un parere "positivo" riguardo l'argomento. Credo che il digitale non possa mai sostituire il cartaceo. Molti li paragonano, ma non è possibile farlo perché l'emozione del libro cartaceo è unica. Non si può sostituire.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole e credo sia davvero utile. È come avere sempre qualcuno disposto a leggere il tuo libro preferito. Oltretutto, per chi non vede o non sa leggere, credo sia un'ottima alternativa. In questo modo, anche chi non ha la possibilità di leggere, può comunque stare vicino al mondo della lettura.