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03 Lug
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Intervista all'autore - Anna Pellizzaro Tempesta

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata a Padova, vivo a Treviso. Sono vissuta a Feltre (BL) che, considero la mia culla. poi a Conegliano Veneto il luogo dell'adolescenza e dell'amore, in seguito Padova, Milano, Quinto di TV luogo della mia professione di maestra elementare e ora a Treviso. La scrittura è sempre stata il mio passatempo preferito. Ho pubblicato il primo libro di racconti nel 2002 "Grilli per la testa". Questo è il secondo.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non c'è un momento preciso. Quando mi viene l'ispirazione prendo appunti e li riordino in seguito. Il primo libro è stato scritto di sera e durante la notte. Brevi racconti ai quali sono molto affezionata. Quest'ultimo ha avuto una gestazione lunga.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Ho letto quasi tutti i libri della scrittrice Dacia Maraini ed ho seguito alcune sue lezioni di scrittura creativa in un programma televisivo. Ora sto leggendo i meravigliosi racconti di Alice Munro, premio Nobel per la letteratura 2013. "La danza delle ombre felici" è stato il primo libro che ho letto. Un regalo di Natale di mio figlio.



4. Perché è nata la sua opera?

Perché amo anche la letteratura "gialla". Agatha Christie, Georges Simenon, Arthur Conan Doyle, Rex Stout ,(creatore di Nero Wolfe). Il regista preferito è Hitchcock. Naturalmente l'aiuto maggiore, per una scrittura scorrevole e corretta, mi è stato dato dalla lettura dei classici dell'ottocento e novecento, italiani e stranieri.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Il mondo della scuola presuppone conoscenze profonde, perciò la lettura è fondamentale, una lettura a tutto campo: libri, quotidiani e molto importante è conversare con le persone, leggere nei loro volti espressioni che raccontano spesso storie inedite ed interessanti per uno scrittore.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe. Parto sempre da ciò che conosco per non cadere in contraddizioni. Non è semplice inventare. Si può fare con le fiabe, nelle quali entra in gioco la fantasia e l'immaginazione, come dice Alfred Hitchcock. Sappiamo, però, che anche lì, spesso si parte da un fatto tramandato e poi elaborato. Scrivo anche fiabe correlate dalle mie illustrazioni. Le dedico ai miei nipoti.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

I sentimenti dei protagonisti spesso rispecchiano i miei valori e le mie convinzioni. Nei gialli ricordo e descrivo i luoghi nei quali sono vissuta. A questo punto direi, molto.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Molte persone e fatti che via ,via ho avuto modo di conoscere. Il goloso, i bambini, i luoghi, come dicevo prima, le esperienze. Se, come fondamentale, si pensa alle persone che mi hanno permesso di dedicarmi alla stesura, posso dire senza ombra di dubbio, i miei figli e mio marito.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mio marito, che si è sempre dimostrato critico imparziale e mi ha incoraggiato a pubblicare entrambi i libri. Ad un amico Carabiniere per una consulenza sui racconti gialli. Per gli altri desidero sia una sorpresa.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Penso di sì. Infatti mi sono avvicinata a voi. Penso, che il successo della scrittura sarà sempre il contenuto dei testi. Alla mia età, trasmetto in e-book, ma amerò la carta stampata.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ne sono entusiasta, è un mezzo che avvicina tutti alla lettura. io stessa ho una buona raccolta di audiolibri. Anche in cassetta.

  

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