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28 Giu
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Intervista all'autore - Daniele Bodini

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Quando stringo la mano alla persona davanti a me, offro un po' di calore, quando imprimo il mio segno su un pezzo di carta offro tutto il resto. Scrivere vuol dire parlarsi ed ascoltarsi. Significa voltare l'angolo, guardarsi allo specchio, alzare il volume del cuore. L'imbarazzo è la sensazione che accompagna la mia scrittura, ma dopo aver scritto il punto conclusivo emerge la gioia.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Vorrei rispondere "Nulla" ma non credo sia possibile. Il cinismo ed il sarcasmo di Marty non può essere frutto di un personaggio astratto, proprio come il suo desiderio di speranza. Marty corre nel tempo, tra il concreto e l'irreale, questo sono io, sfuggo alla realtà più evidente e pratica e cerco la fantasia anche dove non potrebbe esistere. Il viaggio è reale, quanto il volo ed il battito di ali.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

"L'uomo dalle ali di carta" rappresenta una parentesi che per troppo tempo si è nascosta. Tutto ha preso forma senza una regia perché in fondo tutto era già scritto dentro di me. Le parole mi hanno scalfito e forse demolito una impalcatura costruitasi da sola, hanno corroso le certezze per lasciare spazio alle domande e alle incognite. Ma una domanda in attesa di risposta può ritenersi la parte più viva di un uomo.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Nel titolo si esprime tutto il racconto, senza tuttavia svelarlo. Per un attimo avevo pensato di intitolarlo "Le ali leali", ma sarebbe stato più concettuale. Il titolo è arrivato quando il protagonista me lo ha chiesto, e quando l'autore lo ha permesso.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

"Delitto e castigo" di Dostoevskij. Le peggiori qualità di un uomo possono essere raccontate o capite. In un unica pagina Dostoevskij offre una sberla a colui che si lascerà schiaffeggiare. In un isola deserta o in una società deserta devi comprendere le realtà che hai davanti e saperle valutare per quello che sembrano e spesso sono.



6. E-book o cartaceo?

Un foglio di carta proviene dalla natura, la plastica di un tablet da dove proviene? Quando leggendo un libro smetterò di percepire l'odore della plastica, solo allora risponderò che nulla cambia.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non parlerei di carriera ma di voglia di svuotarsi. Quando andavo alle elementari amavo scrivere i temi liberi, amavo descrivere luoghi appena percepiti, e dare forma alle fantasie. Bastava una penna in mano e tutto prendeva forma, colore e profumo. Osservavo lo sguardo rapito di coloro che ascoltavano i miei racconti, mi sentivo in grado di trasportarli, proprio come fa un autista con i suoi passeggeri, e non vederli scendere mi dona la forza per non fermarmi.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Tutto ha inizio con un film che trattava delle atrocità naziste. Ricordo una scena dove un operaio, abbassò lo sguardo e tolse il cappello di fronte al capo nazista. Tratto invece da "12 anni schiavo" una scena analoga dove però cambiava il periodo storico ed il colore della pelle. Ma realmente le cose cambiano ? No, nulla cambia, siamo soltanto in grado di affinare la nostra malvagità adattandola ai tempi.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È quel seme che mai avresti pensato potesse divenire un frutto. Ed invece è succoso, colorato e non fa male.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mia moglie Elena. Colei che meno di altri poteva stupirsi leggendo ciò che sempre può vedere in me. Critica severa e silenziosa. Docile compagnia di pagine già scritte e di pagine da scrivere a 4 mani.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Buona opportunità a favore di coloro che hanno poco tempo per la lettura diretta. In auto, tramite una cuffia o quando hai voglia di ascoltare. Si chiama racconto e ora qualcuno lo racconterà.

 


 

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