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23 Giu
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Intervista all'autore - Elisa Rosa

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata e vivo tuttora in una piccola cittadina di campagna. Cresciuta in una famiglia dove la lettura è sempre stata importante e con la costanza di un papà che, fin da piccola, mi portava tutti i mesi in biblioteca, ho finito per non farne più a meno. Direi che un bel giorno mi sono svegliata e ho deciso che le mie emozioni e i miei pensieri dovevano essere scritte ma non direi ancora che sono uno "scrittore". La strada per considerarsi tale è molto lunga ancora. Posso dire, però, che è una grandissima soddisfazione vedere il proprio lavoro pubblicato.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Questo libro l'ho principalmente scritto di giorno, al tempo lavoravo in biblioteca, al mio paese e nei momenti di calma buttato giù qualche riga. Però le idee migliori sono decisamente nate di notte tra il sogno e la veglia... così non dormivo più per scrivermi qualche appunto per il giorno successivo.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Passo. Scherzo... È una domanda difficile. Amo molti autori. Molti generi. In primis Terry Brooks. Col ciclo di Landover mi sono innamorato del fantasy. Per passare a Sophie Kinsella nella quale trovi una carica di umorismo e amore. George Martin, un miscuglio di generi molto intrigante, difficile da seguire e leggere, invidiabile il suo scrivere. Io penso che mi sarei persa al secondo capitolo.



4. Perché è nata la sua opera?

È nata proprio per la voglia di scrivere tutte le mie emozioni. Sono sempre stata una grande sognatrice e molti libri letti, mi hanno fatto viaggiare con la fantasia. Così ho deciso di sognare anche con le mie fantasie ed eccoci qui. Col libro!



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Direi moltissimo. Credo di dovere tutto all'amore che mi è stato trasmesso per i libri. Probabilmente se non avessero insistito al tempo nel farmi leggere, ora non avrei una libreria piena di libri in casa, non avrei provato il piacere di scrivere qualcosa di mio e non mi sarei mai sentita tanto orgogliosa di me per essere riuscita a far leggere e piacere qualcosa di "mio".



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Posso dire entrambe? Per quanto minima, c'è qualcosa di reale, che mi riguarda. Per tutto il resto è tutta evasione nel ricercare qualcosa che nella vita non è così semplice trovare. Come ho detto, sono una grande sognatrice!



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Poco, ma c'è. Si tratta davvero di piccoli particolari che solo chi mi conosce molto bene, potrebbe riscontrare. Per tutti gli altri, Zoe sarà solo una ragazza come un'altra, uscita dalla mia mente per prendere vita in qualche foglio di carta.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

In realtà sì. Una persona molto cara, un amico che si è rivelato fondamentale in più occasioni, un sostegno in molti momenti.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

All'amico nominato precedentemente che si è dimostrato subito felice di poterlo leggere e mi ha aiutato nella prima correzione, portandomi in alcuni punti, a scrivere di più per togliere delle curiosità che avevo lasciato in sospeso.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Con l'avanzare della tecnologia, mi trovo costretta a dire di sì. Ormai viviamo con uno schermo in mano, per cui anche la lettura andrà così. Io personalmente non riesco a staccarmi dal libro reale, cartaceo. Il profumo della carta. Il fruscio delle pagine. Sono quelle piccole cose che ti fanno entrare nel libro. Sicuramente in borsa sarebbe più pratico e meno ingombrante l' e-book, ma che ci vogliamo fare, mi piace anche sentirne il peso.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Mi dico perplessa. Li avevo sentito nominare ma la mia curiosità si è accesa con questa domanda è sono subito andata a fare qualche ricerca per scoprire cosa pensa il mondo degli audiolibri. Sono rimasta sorpresa nel constatare che vanno davvero molto, specie per chi non ha il tempo di fermarsi due minuti e leggere. È sicuramente un modo alternativo per dire: "ho letto il libro X". Però, mi sorge una domanda: quanto realmente quella voce registrata ci ha trasmesso ciò che era scritto?". Sicuramente piuttosto di niente meglio piuttosto, il mondo è bello perché è vario ecc. È brutto sapere che la pigrizia toglie anche il piacere di leggere, una paginetta al giorno penso si riesca sempre a trovare.

 

 

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