3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere per me è stata una benedizione, perché mi ha dato modo di riflettere e di capire quello che volevo comunicare. L'ho fatto con grande impegno e dedizione verso questa mia grande passione.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata semplice, senza dubbi o tentennamenti al riguardo. In questo non ho avuto problemi.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Di sicuro mi porterei il romanzo "David Copperfield", uno dei libri più belli che abbia mai letto e naturalmente vorrei con me anche il suo autore, Charles Dickens, ho ammirato il suo talento dalla prima all'ultima parola.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo senza dubbio, amo sentire il fruscio delle pagine tra le dita, è una musica celestiale che appaga gli orecchi.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà è una cosa che ho sempre desiderato e che ho deciso semplicemente perché mi piace scrivere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di scrivere questo libro è nata un'estate, era il 2004, dopo aver letto qualche "libello" che avevo in casa è arrivata l'ispirazione. Ho comperato un quaderno ed ho cominciato.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La soddisfazione è enorme, non ci sono parole per descriverla, so solo che è entusiasmante.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Tutti quelli che mi hanno prestato il computer per scriverlo e stamparlo, quindi più di una persona.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne ho mai fatto uso, ma penso che sia da provare. Le novità sono sempre affascinanti, se poi non piacciono si può sempre tornare alle tradizioni.