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BookSprint Edizioni Blog

08 Mar
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Intervista all'autore - Claudio Rugiero

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Napoli e cresciuto a Casoria, un paesino in provincia. Dopo la maturità classica, mi sono trasferito a Torino, dove ho studiato prima DAMS e poi Filmmaking alla Scuola Holden. Nel frattempo, ho seguito anche seminari di critica e ho iniziato a collaborare con quattro webzine.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Credo nel colpo di fulmine tra il lettore che si aggira tra gli scaffali di una libreria e il libro stesso, quindi non ne consiglierei nessuno.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Probabilmente l'e-book prenderà il posto del libro cartaceo e molti lettori lo trovano pratico, ma io non sono tra questi. Io ho bisogno proprio di toccare la pagina cartacea, di sentire il peso del volume.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

In realtà, non ho mai voluto scrivere, sono sempre stato abbastanza riluttante. Ho iniziato, spinto da altri, poco convinto a studiare scrittura creativa forse più per curiosità che per scrivere, per poi scoprire di averlo in fondo sempre fatto.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Beh, studiavo cinema nordamericano e mi sono imbattuto nel film dei fratelli Coen "Barton Fink- È successo a Hollywood" e mi sono reso conto che, pur essendo un film molto acclamato dalla critica, quasi nessuno lo conosce, non è certo il loro film più noto. Eppure, è il loro film più complesso, anche perché è un utile strumento per conoscere il modo di fare cinema dei fratelli Coen.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Che c'è una relazione molto forte tra tutte le arti. Ogni opera dialoga con altre, anche molto diverse e lontane dall'opera stessa. E che un film in fondo è un testo sia da leggere che guardare.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

In realtà, ne sto ancora prendendo coscienza.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Diciamo che ricordo l'istante in cui, guardando il film in esame, ho pensato "Voglio scrivere di questo film." Così ho iniziato a cercare e mi ci sono voluti mesi di ricerca, di letture di testi critici per mettere insieme tutte le informazioni sul film.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Beh, questo libro ero tenuto a portarlo a termine, quindi no. Però, sospendo spesso il lavoro su ciò che scrivo.



10. Il suo autore del passato preferito?

Vasco Pratolini.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Vale il discorso fatto sugli e-book.

 

 

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