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04 Gen
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Intervista all'autore - Gerardo Cesarano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me è comunicare la sapienza. È amore per Dio e per il prossimo. Voglio infatti far crescere dentro di me la Luce di Gesù e farne dono a tutti, contribuendo così a colmare quella sete di verità, che abita nel cuore di ogni uomo. Lasciare una scia di luce dietro di me, il mio testamento spirituale. Potere affermare alla fine della vita io ho creduto all'amore.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

In questo libro descrivo l'itinerario spirituale da me stesso sperimentato, che mi ha portato, grazie all'incontro col Movimento dei Focolari e la sua fondatrice Chiara Lubich, dal disagio sociale alla felicità.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Per me scrivere quest'opera è stato mettersi nell'ottica di Dio e cercare di capire attraverso i suoi profeti le risposte che Egli da alle problematiche umane. Infatti ogni epoca ha avuto le sue difficoltà, e Dio tempestivamente ha suscitato profeti e carismatici, i quali hanno indicato dei rimedi per i mali del tempo: spesso fra tali rimedi vi era una spiritualità nuova. Oggi il mondo è caratterizzato da tensioni, guerre, minacce di nuovi conflitti, terrorismo e tanti altri mali. Eppure, se siamo attenti ai segni dei tempi, possiamo paradossalmente concludere che nonostante tutto il mondo tende all'unità. Unità nell'amore e nella libertà.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Il primo titolo che mi è venuto in mente è stato "Percorso verso la felicità" poi qualcuno mi ha consigliato di cambiarlo in "L'amore rende liberi e felici".



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

In un’isola deserta non potrei amare nessuno per questo nessun libro mi potrebbe essere utile. Nel caso ci fossero due o tre persone allora senz'altro il Vangelo e gli scritti di Chiara Lubich.



6. E-book o cartaceo?

Tutti e due sono utili, i giovani preferiscono l'E-book i non più giovani il cartaceo.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non mi ritengo uno scrittore, ho deciso di scrivere per lasciare ai posteri le cose belle che ho sperimentato nella vita. Tutti gli esseri umani cercano la felicità, io che ho avuto la fortuna di sperimentarla gratuitamente, la offro a tutti quelli che la cercano e magari non l'hanno ancora trovata.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di questo libro nasce dalla constatazione nella nostra epoca della "dittatura del relativismo" che minaccia di oscurare l'immutabile verità sulla natura dell'uomo e il suo bene ultimo. La cultura attuale, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza alcuna rilevanza per la vita sociale. Mentre l'insieme dei valori che sono alla base della società provengono dal Vangelo. La religione cattolica è antropologicamente significativa in quanto tende a realizzare l'uomo, piuttosto che negarlo o distruggerlo. Tale proposta potrebbe essere presentata e discussa anche in compagnia di chi professa una fede diversa o non crede. Si può non credere in Dio, ma non si può non credere all'amore. Dio si fa uomo per curarsi della felicità dei suoi figli.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Una gioia enorme. Il libro è come la nascita di un figlio. Un figlio assomiglia sempre un po’ al padre ma è anche un'altra persona.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Un Padre Gesuita, si è complimentato con me ringraziandomi per avere capito l'attualità della spiritualità dell'unità portata da Chiara Lubich.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Finalmente anche i cechi possono avere il piacere di ascoltare un libro.

 

 

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