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25 Nov
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Intervista all'autore - Simona Serchi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata a Siena dove vivo e lavoro all'Università per Stranieri di Siena, un crogiolo di persone che arrivano e partono per ogni parte del mondo: tanti colori, lingue e razze diverse che mi ha fatto viaggiare anche con la fantasia in tutto il mondo. Mi piace comunque viaggiare e conoscere gli altri, credo che le differenze siano la ricchezza del mondo. Sono sempre stata un'accanita lettrice di tutto. dai romanzi impegnati a quelli di evasione, dai classici agli scrittori contemporanei e allora perché non provare a mettermi dall'altra parte?




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Necessariamente la sera o nei fine settimana, non perché sia più ispirata, ma semplicemente perché sono gli unici momenti in cui posso avere un po' di tempo libero. Magari in qualche momento della giornata penso agli sviluppi della vicenda, cercando di immedesimarmi nei protagonisti.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Sono molti. Fra i tanti: Elsa Morante, Isabel Allende, Niccolò Amminniti, generi diversi, ma tutti connotati da una forte impronta narrativa e un linguaggio semplice e al tempo stesso coinvolgente.



4. Perché è nata la sua opera?

Dopo che mio marito aveva terminato una ricerca sulle origine della sua famiglia risalendo alla metà del 1500, ho immaginato come questi "avi" potessero vivere, quali vicissitudini avessero superato, quali sentimenti li avesse mossi durante quelle esistenze così difficili e travagliate. Ne è nato un romanzo ad ambientazione storica: i protagonisti principali sono realmente esistiti, così come reali sono i luoghi, magici borghi della campagna toscana.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Essendo una appassionata lettrice e lavorando in un ambiente in cui la cultura si respira tutti i giorni, a contatto con persone tanto diverse i cui racconti e le esperienze ti aprono la mente, ti viene da riflettere sulla natura umana. Penso che le differenze non siano ostacoli ma rappresentino una ricchezza immensa di questa nostra umanità che ha sempre cercato di migliorare le sue condizioni di vita.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe. E' una evasione in quanto rappresenta un modo per entrare nei panni di altri, poter pensare e immedesimarsi in vite che non vivrai mai e allo stesso tempo calarsi in realtà di cui magari hai solo sentito parlare.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Le atmosfere di un tempo, i suoni i profumi mi hanno sempre affascinato, anche se non sono una nostalgica dei tempi andati, ma perché credo che senza avere consapevolezza del nostro passato, non possiamo capire il presente né tantomeno orientarci per il futuro. La determinazione del protagonista nel voler perseguire i propri ideali, con testardaggine e senza scendere mai a compromessi, mi appartiene.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

La mia famiglia, il supporto costante e quotidiano e la gioia di vivere che mi danno i miei nipotini, tutti quelli che mi conoscono e mi apprezzano prendendomi come sono.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

L'ho "regalato" a mio marito per il suo 60° compleanno!



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

L'e-book potrà affiancare il libro cartaceo, senza dubbio ma, a mio modesto parere, non potrà mai sostituirlo. La carta rimarrà sempre (topi a parte!), il supporto tecnologico cambia e quindi che fine faranno tutti gli e-book?



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L'audiolibro può essere un ottimo supporto, specialmente per determinate categorie di persone, ma per me sfogliare un libro, sentirne lo spessore anche fisico, poterselo leggere e magari ri- leggere nei momenti più diversi della giornata, ritrovarselo tra le mani magari a distanza di anni, con annotazioni, piccole accartocciamenti di pagina, ha un effetto che nessun audiolibro potrà darmi.

 


 

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