3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera ha molto significato per me perché testimonia l’importanza che attribuisco ai valori come amore, famiglia, natura che vengono messi purtroppo a dura prova dai ritmi frenetici quotidiani d'oggi e, al contempo, può generare un richiamo "comune" delle piccole cose vissute anche dal lettore.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Essendo una raccolta di poesie con temi diversi, la scelta del titolo non è stata affatto semplice, nel dubbio, tra le varie alternative, chiesi a mia moglie quale titolo ritenesse più adatto a quest'opera e lei mi disse "Alba di poesia" per sottolineare l'inizio del mio percorso espressivo. Così è nato il titolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il primo libro che mi viene in mente, che porterei su un’isola deserta, è “Siddharta”, di Hermann Hesse. Lo rileggerei volentieri. Un romanzo saggistico intrigante che descrive il personaggio come “uno che cerca” e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita passando di esperienza in esperienza ma nel finale dopo un lungo viaggio interiore capisce che ciò va cercato è il tutto, la natura misteriosa che si veste di mille sfumature da apprezzarle e conoscerle. Mi è davvero piaciuto.
6. E-book o cartaceo?
Preferisco il cartaceo. Avere un libro in mano, ti dà una sensazione di benessere e puoi portarlo in ogni posto. Avere un libro in mano, ti fa creare un legame diretto e particolare e puoi riporlo come parte della tua libreria privata. L’e-book ti fa sentire meno queste sensazioni ma è la tecnologia di oggi e il lettore ha l’opportunità di scegliere quale dei due in termini di costi e di comodità preferisce.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Quando ho cominciato a scrivere, non ho pensato di voler intraprendere la carriera di scrittore, semplicemente sentivo il bisogno di scrivere per esprimere a parole le emozioni. Dopo aver prodotto tante poesie realizzando così una mia raccolta personale, alla fine mi sono detto: “perché non pubblicarlo?”.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea è nata dal voler condividere con gli altri la mia raccolta di vita, la volontà di trasmettere le sensazioni, anche il bisogno di ascoltare e di recuperare il tempo perduto. Un aneddoto legato alla scrittura di queste poesie è avere una penna e un foglio bianco vicino. Quando ti viene in mente un pensiero o un’ispirazione, devi essere pronto ad appuntare su un foglio. Non a caso ho scritto per questo motivo una poesia che si intitola “Come poeta” e si trova proprio in questo libro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Provo una grande soddisfazione personale per aver realizzato un mio libro. Non mi aspettavo di arrivare a questo punto. Quando un giorno ho ritrovato casualmente nel cassetto una parte delle poesie scritte nel periodo giovanile (2000-2002) all’età di 25 anni, da studente, rileggendole mi ha portato a scrivere le più recenti , in un contesto diverso della mia vita, cioè sposato con due figlie. Nel momento in cui avevo in mano tante poesie, ho deciso di renderle un corpo unico e farle diventare un libro.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata mia moglie, a cui ho dedicato molte poesie d’amore come “Mano nella mano”, “La notte di Santa Lidia”, “Di te” e anche altre riportate nel libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un buono strumento culturale, un’altra forma di “lettura” e lo seguirei volentieri se potessi. A mio parere, un libro cartaceo resta quello che trasmette vera emozione, fino a renderla tangibile e ciò dipende molto dal lettore in grado interpretare il libro.