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08 Ott
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Intervista all'autore - Giuseppe Roma

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato a Bologna il 15 maggio del 1941 pochi mesi che l'Italia entrasse in guerra. Pur essendo la mia famiglia di Roma io sono nato in quella città in quanto a mio padre era stata assegnata la Cattedra universitaria in Ingegneria industriale. Ma dopo pochi mesi mia madre con gli altri quattro figli preferì tornare a Roma anche perchè il clima invernale era troppo rigido per lei.Come i miei tre fratelli maggiori ho frequentato il ginnasio ed il liceo classico all'istituto S.Gabriele di Viale Parioli dove ho potuto anche praticare vari sport. La mia famiglia proveniva dalla Provincia di Salerno ed in particolare da Cava de' Tirreni ove i miei nonni possedevano una vecchia casa di famiglia dove una volta tornati a Roma trascorrevamo le vacanze estive. Questa casa cui sono molto attaccato, in quanto contiene i migliori ricordi, è pervenuta in eredità a me, pur essendo io solo il quinto dei sei figli di mio padre ingegnere.

I motivi di tale eredità ed i ricordi di questa casa che pochi dei miei parenti conoscono li racconto nel testo come doveroso obbligo di tramandare anche ai miei figli e nipoti tutte le vicissitudini di questi edifici la cui costruzione risalgono intorno al 1100 D.C. all'epoca dell'arrivo dei Normanni a Salerno nel 1077. Da ricerche approfondite e dagli stemmi in marmo antichi sono risalito agli antichi proprietari e costruttori in particolare da tal Giovanni de Monica cavaliere normanno giunto dal Cotentin ( Normandia) insieme a Roberto d'Altavilla detto il "Guiscardo". La storia del restauro di tali immobili storici che avevano subito danni irreparabili la cui data di costruzione è indicata in 1081 con tasselli di cotto del pavimento . Alla notizia della morte improvvisa di mio padre appresa all'età di 18 anni quando in treno da Firenze a Roma sfogliai casualmente un giornale che riferiva testualmente " la salma dello scienziato Francesco Roma stà rientrando in Italia con un aereo speciale dagli U.S.A." Mio padre era partito il due settembre del 1959 per una serie di incontri e conferenze , lo stesso giorno in cui io partivo per la Scandinavia per un viaggio di studio sulle nuove città satellite . Per cui rientrando urgentemente a Roma non lo avrei più rivisto. Quelle due ore di viaggio da Firenze a Roma mi hanno fatto maturare improvvisamente e in tale occasione feci una serie di proponimenti con me stesso. Tali impegni dopo oltre cinquanta anni li ho tenacemente mantenuti realizzando quelli che per mio padre erano solo sogni. Restaurare gli immobili fatiscenti e gravemente danneggiati che racchiudevano i ricordi suoi e dei suoi genitori.Inoltre mi ero impegnato moralmente ad onorare con il mio impegno la sua memoria. "La storia da salvare" che solo molto sinteticamente ho riportato è stato non solo un dovere morale nei confronti degli altri eredi di mio padre Francesco che essendo l'ultimo maschio della sua famiglia rischiava l'estinzione ma anche un doveroso omaggio postumo alla sua attività di scienziato molto riservato e restio alla pubblicità delle sue idee. Tale occasione mi ha consentito di rispondere con ricerche documentate alla domanda dei miei figli e nipoti: " perchè e da quando ci chiamiamo " Roma" come la capitale dell'impero e Centro del Cattolicesimo" pur non essendo mai stati di origine "israelita" come mi confermò il Rabbino capo di Livorno; infatti per similitudine ad altri nomi di importanti città italiane che invece lo sono, venivo, fin da bambino continuamente interrogato se fossi ebreo o di tali origini. Ed ovviamente io negavo in buona fede essendo da sempre educato cristianamente.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Io sono un tecnico e come tale non ho grande dimestichezza con le lettere, ma molte idee mi vengono di notte di cui traccio alcune note che poi sviluppo il giorno dopo.Con l'occasione ho raccontato mie esperienze di viaggi e di varie situazioni che ho vissuto personalmente sulla mia pelle quando divenuto Dirigente Capo dell'Ufficio Progetti e Collaudi ho dovuto affrontare il periodo di Tangentopoli e combattere con tutte le mie energie a contrastare tale perverso fenomeno di cui accenno con vari episodi vissuti realmente e che posso documentare.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Sono molto appassionato di storia antica e sono curioso su nuove scoperte archeologiche ed avvenimenti trascurati dalle fonti usuali;Quindi leggo con molto interesse novelle di vario genere ma volentieri mi leggo quelle molto piacevoli di Guy de Moupassant. Le letture che mi appassionano di più sono quelle di avventure e di viaggi in terre sconosciute. E' così dalla lettura di testi storici che nella terza parte ho ritenuto ricordare i n numerosi episodi e gli attacchi continui che l'Italia in particolare subiva nei cecoli per invasioni delle sue coste. Sono così riuscito ad individuare come il nome di Roma, che ci tramandiamo, sia stato determinato dagli atti eroici di un nostro antenato acclamato " Salvatore di Roma". Ed in considerazione della attuale e rinnovata precaria situazione politica e sociale determinata da islamisti fanatici che cercano di terrorizzare le popolazioni occidentali per convertirle al Credo di Maometto, ho ritenuto ripercorrere nei secoli passati tutte le aggressioni subite e respinte. Infatti l'obbiettivo più volte dichiarato dal DAESH o ISIL o IS è quello di occupare Roma e distruggere il Papato dopo di che tutto il resto per loro sarà una passeggiata con l'arma della paura e del terrore.



4. Perché è nata la sua opera?

Il mio lavoro deve considerarsi una breve sintesi di tanti episodi ed esperienze vissuti personalmente in tanti viaggi fatti in quasi tutti i Continenti. Il perchè di questa mia prima opera letteraria è che ritenevo di scrivere tale Storia da salvare come un mio obbligo morale nei confronti dei miei genitori Giulia e Francesco e della sua discendenza cui Lui teneva tanto. Infine dalla ricostruzione di fatti storici sono riuscito a individuare dove, quando e perchè i Roma della mia famiglia si sono stanziati a Salerno. Essi vi giunsero al seguito del trasferimento coatto del grande Papa Gregorio VII da Roma a Salerno sotto la scorta della guarnigione romana comandata da un Roma. Questi- stanziatosi in Località " CASA ROMA" in prossimità dell'accampamento delle truppe normanne nel mese di maggio del 1083 alla morte del Papa nell'Aprile 1084 rimasero a Salerno e proliferarono.. fino ai nostri giorni.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

In effetti mia moglie e mia figlia sono laureate in lettere ma il mio tempo disponibile l'ho impiegato in ricerche tecniche e scentifiche ed in viaggi. La parte letteraria è limitata pur essendo con mia moglie iscritti al " Club dei Lettori" di Lucca per cui ogni due settimane leggiamo nuovi autori che presentano, in specifiche riunioni presso gli iscritti, le loro più recenti produzioni per un giudizio da parte di terzi.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere per me è raccontare la realtà, magari arricchendola di riferimenti, descrizioni ambientali e intuizioni personali che consentono di inquadrare la storia in un contesto più ampio e realistico e facilmente ricostruibile con la fantasia dal lettore. Da tale storia è possibile dedurre ulteriori scenari non facilmente immaginabili che creano ulteriori interessi e curiosità . A tal riguardo sarebbe molto istruttivo oltre che molto interessante commercialmente scrivere una "sceneggiatura" per una "Fiction TV" o per un film storico ambientale che narri e descriva l'attacco al cuore di Roma avvenuto il 24/25 Agosto del 846 D.C.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto quello che è stato scritto è solo una breve, sintetica e parziale storia realmente vissuta sulla propria "pelle", con molto coraggio e determinazione anche a rischio della propria incolumità quando si ostacolano quei poteri forti e occulti che controllano la nostra povera Italia. Per la mia tenace e lucida volontà di prestar fede al "Giuramento di fedeltà all'Amministrazione" di operare solo ed esclusivamente per il suo interesse ho rinunciato (senza alcun rimpianto!) ad una carriera che poteva essere ben diversa, come ben diverso sarebbe il nostro sventurato ed anormale Paese se la politica becera e corrotta non avesse sperperato per decenni tanti beni e ricchezze.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Nessuno in particolare ma la mia insaziabile curiosità e una ricerca tenace e costante delle fonti e dei luoghi fisici individuati.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mia moglie naturalmente,con preghiera di tagliare ogni enfasi o retorica di auto celebrazione che indubbiamente e quasi inconsciamente sarei incorso nella narrazione dei fatti. Inoltre mi è stata di grande aiuto Simona , esperta il lettere moderne; è lei che mi ha corretto spesso la forma e suggerito modifiche e tagli del testo che spesso era ripetitivo su temi già trattati. Simona cui devo molti ringraziamenti mi ha corretto e talvolta riscritto il testo in alcune parti troppo pesanti, poco scorrevoli o oscure. Inoltre è stata Lei che è stata interpellata proprio per avere il parere e l'aiuto di persone estranee alla famiglia che potessero vedere i fatti descritti con il dovuto distacco,senza enfasi o distorzioni.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

Certamente sono convinto che il futuro è proprio li.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Mi sembra una trovata interessante.. quanto sarebbe utile alle persone anziane o che hanno difficoltà di vista o di lettura sentirsi narrare un libro come talvolta riesce magistralmente la radio nelle commedie, nei dibattiti e nelle storie...  

 

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