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06 Lug
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Intervista all'autore - Marina Maria Vittoria Bonato

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me è un momento di evasione dalla realtà quotidiana ed è divertente vedere i personaggi prendere lentamente vita. Quando scrivo tutto il mondo attorno a me sparisce e mi sembra di entrare nella vicenda che racconto e non amo smettere per rientrare nella vita di tutti i giorni.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Chiara ed i folletti” è ambientato dove ho vissuto tutte le estati della mia infanzia e della mia giovinezza. Lì sono andata alla scoperta della natura ed è alla scoperta della natura che va anche Chiara. Non ho mai incontrato folletti e gnomi, ma all'inizio mi sembrava un mondo meraviglioso ed incantato dove sul più bello facevi conoscenza con scoiattoli, ghiri, volpi che saltavano fuori all'improvviso facendoti spaventare a volte.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo ed ho rivissuto momenti felici.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo è stata veloce e facile. Chiara era una ragazzina che aveva una nonna inglese che, nelle giornate piovose, ci raccontava episodi della sua vita in Inghilterra ed a me sembrava di entrare in un mondo incantato.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Albert Camus e il suo libro “L’Etranger” perché è un libro che mi è sempre piaciuto e che ho anche riletto.



6. E-book o cartaceo?

Preferisco il cartaceo in quanto mi piace sfogliare i libri e l'odore della carta.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

A me è sempre piaciuto scrivere, ma ho pensato di intraprendere questa carriera in un momento particolarmente difficile della mia vita.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Ho fatto un corso di aggiornamento professionale ed ho conosciuto una persona che mi ha ispirato questo libro che con il suo carattere ed il suo modo di fare, mi ricordava tanto una persona anziana che viveva sola. È nato così il personaggio di Silvia.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È una bella sensazione: ti sembra che una creatura a poco a poco prenda forma e si animi.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

È stata mia madre. L'ho martirizzata a forza di leggerle brani che però lei ha sempre approvato subito.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Mi sembra utile soprattutto per chi ha difficoltà visive.

  

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Mercoledì, 06 Luglio 2016 | di @BookSprint Edizioni

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