3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Non voglio ricalcare luoghi comuni, ma per me scrivere quest'opera è stato come raggiungere una meta, indipendentemente dai risultati. Ho provato soddisfazione e un po’ più "stima" per me stessa.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplicissima. Dopo poche pagine già il titolo mi era chiaro ed anche il disegno da riportare nella copertina.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il grande Camilleri in assoluto con il suo "Montalbano". Soprattutto in un'isola deserta, così posso immaginare di essere nel suo solito ristorantino vicino al mare (appunto) a gustare quelle delizie di pesce che sempre mi provocano una certa acquolina…
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo! Anche se trovo, per certi aspetti, un'ottima soluzione l'e-book. Ma è troppo bello toccare la carta del libro, annusarne il profumo, sfogliarlo ed inserirvi l'indispensabile segnalibro ricordo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Carriera di scrittore mi sembra esagerato. Ci ho pensato diverse volte nell'arco della vita, ma poi, per un motivo o per l'altro, ho sempre desistito. Ora, con una tranquillità maggiore, più tempo a disposizione ed un sogno ad hoc, ci ho provato ed eccomi qua!
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro e di quelli non scritti in passato, è nata, come prima citavo, da un sogno. I miei sogni sono sempre particolari ed a volte, quando riesco a ricordarmeli, ne riporto i pezzi salienti. Questo, in particolare, mi ha maggiormente "intigrata", perché in poco tempo sono riuscita a dargli un proseguo meno fantastico ed una fine accettabile. Più che di un aneddoto parlerei di una delle tante impressioni delle persone che lo hanno letto. Quando una mia amica lo ha finito di leggere, mi ha telefonato e piangendo (al momento mi sono molto spaventata) mi ha detto: "È bellissimo. Sei riuscita a farmi provare curiosità, suspense, ma soprattutto commuovere. Grazie!” Ed anch'io un po' commossa le ho risposto: "Grazie a te, mi hai fatta sentire la migliore scrittrice del mondo!"
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una sensazione piacevole che fa riflettere e ti fa pensare (almeno a me) ad altre cose che nella vita avresti potuto portare a compimento e che non sei riuscito o non hai voluto concretizzare, ma soprattutto alla effettiva possibilità di poterne realizzare altre in futuro.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia amica Maria. Colei che materialmente ha creato la copertina dell'opera e che ha, come sempre, creduto nelle mie possibilità.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È sicuramente un traguardo importante che aiuta chi non può più permettersi di vivere in modo consueto quella parte di vita che è rappresentata dai libri. Senza i libri la vita sarebbe monca. Quindi, in questo caso "progresso è proprio progresso e non regresso".